Written by 12:19 pm Attualità, Cultura, Pisa

Nanoparticelle d’Oro: la nuova frontiera nella chirurgia genetica per correggere le mutazioni del DNA

PISA – La chirurgia genetica ha un nuovo alleato: le nanoparticelle d’oro, che permettono ai principi attivi di penetrare nel nucleo delle cellule e correggere le mutazioni del DNA. Questa innovativa scoperta arriva dal progetto europeo I-Gene, recentemente concluso e premiato dall’European Innovation Council per il suo elevato contenuto innovativo. Il riconoscimento viene assegnato dalla Commissione Europea a progetti con risultati particolarmente significativi.

La nostra è un’epoca in cui possiamo editare i genomi, il che significa che possiamo correggere gli errori presenti nel DNA, ma per rendere queste tecnologie applicabili come terapie, ci sono ancora delle sfide“, spiega la professoressa Vittoria Raffa, coordinatrice del progetto e docente del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa.

Il problema è che gli enzimi utilizzati per l’editing del DNA da soli non riescono a entrare nelle cellule. Per risolvere questo, abbiamo sviluppato dei vettori sotto forma di nanoparticelle d’oro. Rispetto ai vettori virali, che sono attualmente usati, questi vantano vantaggi significativi: sono non tossici, permettendo un utilizzo più sicuro, e si attivano tramite luce“, aggiunge la professoressa Raffa.

Screenshot

Il progetto I-Gene ha introdotto un nuovo paradigma nell’ingegneria genetica, utilizzando un nano vettore che si attiva mediante laser per causare una rottura mirata del DNA. La metodologia è innovativa perché consente di controllare l’editing in modo preciso, attivandolo solo quando il laser è acceso e focalizzato sul bersaglio. Questo approccio garantisce una precisione senza precedenti, riducendo al minimo i rischi e migliorando l’efficacia dell’editing genomico per applicazioni terapeutiche e biotecnologiche.

La sperimentazione delle nanoparticelle d’oro è stata condotta in vitro e in vivo su embrioni di zebrafish, con applicazioni che hanno incluso lo studio del COVID-19 e del melanoma, quest’ultimo trattato con fotoattivazione tramite laser.

Al fianco della professoressa Raffa hanno collaborato nel progetto per l’Università di Pisa anche la professoressa Chiara Gabellini del Dipartimento di Biologia, il professore Mauro Pistello e il dottor Michele Lai del Dipartimento di Medicina Traslazionale, e il professor Francesco Fuso del Dipartimento di Fisica.

Last modified: Novembre 29, 2024
Close