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La strage di Via D’Amelio ricordata a Pisa nel “Giardino Emanuela Loi” 31 anni dopo

PISA – Si è svolta presso il “Giardino Emanuela Loi” in via Cervino, la cerimonia di commemorazione della strage di via D’Amelio dove 31 anni fa, il 19 luglio 1992, persero la vita in un attentato dinamitardo il Giudice Paolo Borsellino ed i cinque componenti la scorta, ovvero  Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina,, Claudio Traina ed Emanuela Loi, con quest’ultima ad essere la prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio.

di Giovanni Manenti

La cerimonia, a cui hanno preso parte il Questore di Pisa Dr. Gaetano Bonaccorso, il Presidente del Consiglio Comunale Alessandro Bargagna, l’Assessore alla legalità Giovanna Bonanno ed il Presidente del Comitato Porta Fiorentina Niko Pasculli, oltre agli Assessori Paolo Pesciatini e Riccardo Buscemi, nonché altre autorità militari cittadine, ha visto l’apposizione di una corona d’alloro in ricordo dei martiri di una tale inaudita violenza, cerimonia onorata dalla presenza di Marcello Loi, fratello della sfortunata Agente di Polizia, caduta nell’adempimento del suo dovere a soli 25 anni non ancora compiuti.

Nel prendere la parola, l’Assessora Giovanna Bonanno ha tenuto a precisare: “Quest’oggi, nell’anniversario della strage di via D’Amelio, abbiamo voluto ricordare coloro che non possiamo altro che definire i nostri eroi, vale a dire il Giudice Paolo Borsellino ed i cinque Agenti della scorta che persero la vita in tale tragica circostanza, cerimonia svoltasi nel Parco che dal 2021 la nostra Amministrazione ha voluto intitolare proprio ad Emanuela Loi, la prima, giovane donna della Polizia di Stato a rimanere vittima per cause di servizio, così che ritengo che, come istituzioni, si debba avere il dovere, non solo di mantenere vivo il ricordo e la memoria dei nostri eroi, ma di promuovere altresì azioni tese a sensibilizzare e diffondere quella che è la cultura della legalità con iniziative concrete che coinvolgano la comunità e soprattutto i giovani per far risaltare quelli che sono i valori fondanti del nostro Paese. Sotto questo punto di vista“, conclude l’Avv. Bonanno, “particolare rilevanza giunge questa mattina dalla presenza, unitamente alla consorte, di Marcello Loi, fratello della sfortunata Emanuela, che pertanto ringrazio sentitamente per aver accolto l’invito rivoltogli dal Presidente del Comitato di quartiere Porta Fiorentina dove è situato il Parco dedicato alla congiunta, il quale ha così portato la sua testimonianza diretta di quello che è stato il sacrificio della sorella“.

Profonde anche le parole espresse dal Questore Dr. Gaetano Bonaccorso, il quale ha voluto in primo luogo: “ringrazio Marcello Loi che ci ha voluto onorare quest’oggi con la sua presenza, così da fornire un contributo importante a questa giornata della memoria, per la quale mi sento altresì in dovere di ringraziare il Comune ed il Comitato di Porta Fiorentina che hanno voluto che questo spazio fosse dedicato soprattutto al ricordo di Emanuela Loi, una ragazza di soli 24 anni che ha sacrificato la propria vita nell’espletamento di un’attività di Polizia che rappresenta l’essenza pura di tale compito, ovvero il servizio a favore di un uomo come Paolo Borsellino  che stava tracciando il futuro del Paese, divenendo suo malgrado la prima vittima donna della Polizia di Stato“.

Queste commemorazioni“, conclude il Dr, Bonaccorso, “mi coinvolgono altresì direttamente poiché la mia carriera è iniziata proprio a Palermo nel 1988 e ricordo come quelli siano stati anni particolarmente difficili in cui si respirava un’aria molto complicata, avendo la chiara percezione che da un momento all’altro potesse accadere qualcosa di drammatico poiché eravamo di fronte ad una lotta che si stava avvicinando al suo epilogo. come poi purtroppo è accaduto, ma allo stesso tempo credo che sia doveroso sottolineare la validità ed il valore del ricordo, ovvero di una storia tracciata in quegli anni e non è vero che non ha chiuso una parentesi drammatica della storia criminale del nostro Paese, così come se è vero che la Mafia non è sconfitta è altresì vero che “quella mafia” è stata sconfitta, perché l’attività stragista e sanguinaria si è conclusa e lo Stato ha vinto, in modo che questo deve essere il messaggio da trasmettere alle nuove generazioni per dare speranza e dire che le battaglie si possono anche vincere“.

Per ultimo, ha infine preso la parola Marcello Loi che visibilmente commosso, ha tenuto ad evidenziare: “In occasione del 31esimo anniversario della strage di via D’Amelio in cui persero la vita il Giudice Paolo Borsellino, mia sorella Emanuela ed i suoi quattro colleghi Agostino, Walter, Claudio e Vincenzo, i quali hanno sacrificato le loro vite per difendere lo Stato e gli ideali di legalità e giustizia, vadano i nostri più sentiti ringraziamenti all’Amministrazione Comunale, alla Polizia di Stato in tutte le sue cariche istituzionali ed a tutte le persone che hanno contribuito allo svolgimento di questa cerimonia, mentre a noi familiari ricordare il loro sacrificio oggi serve non solo per non dimenticare ma soprattutto per soffermarsi a riflettere sulla penetrazione delle mafie nella nostra Società, così da fare in modo che questo non accada più in quanto questa è l’eredità che ci ha lasciato Emanuela“.

Last modified: Luglio 19, 2023
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