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Università di Pisa: ritrovata in Italia la più antica testimonianza dell’uso del “rosso cinabro”

PISAAll’inizio del VI millennio a.C., le popolazioni neolitiche italiane avevano già sviluppato tecniche avanzate per estrarre e utilizzare il cinabro, come scoperto da un gruppo di ricerca italo-spagnolo, inclusi l’Università di Pisa e il CSIC di Barcellona.

Tracce di cinabro sono state trovate nel sito archeologico de La Marmotta, sulle rive del Lago di Bracciano, suggerendo un suo utilizzo come pigmento e indicando una rete di scambi e commerci ben sviluppata. La scoperta, guidata dalla dottoressa Cristiana Petrinelli Pannocchia dell’Università di Pisa, rivela che il cinabro, un minerale tossico, richiedeva conoscenze tecniche specifiche.

Il suo uso era probabilmente simbolico, associato a pratiche rituali e cerimoniali, suggerendo una complessa struttura sociale e spirituale nelle società neolitiche. La datazione di questi reperti arretra l’uso del cinabro in Italia all’inizio del VI millennio a.C., ridefinendo la cronologia dell’uso di questo pigmento nel Mediterraneo occidentale e offrendo nuovi spunti sulla complessità delle società preistoriche. I dettagli sono stati pubblicati su Quaternary Science Reviews.

Last modified: Luglio 29, 2024
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