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Pisa Scotto Festival, Martinelli: “È un Festival di partito pagato con i nostri soldi”

PISA- Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Paolo Martinelli (La Città delle Persone).

Pisa Scotto Festival: cultura o propaganda?

Il Pisa Scotto Festival dovrebbe essere, come recita il comunicato ufficiale, «una rassegna che intreccia cultura, spettacolo e attualità», un appuntamento promosso dall’amministrazione comunale di Pisa con la collaborazione del Teatro Verdi e di Pisamo, e che si propone di offrire alla città eventi culturali di qualità, gratuiti e aperti a tutti, in uno degli spazi più suggestivi di Pisa. Eppure, leggendo il programma, emerge una realtà ben diversa: gran parte degli ospiti proviene dall’area di Fratelli d’Italia o della destra storica, con profili che spesso affondano le radici nel vecchio MSI. Basta scorrere i loro curricula per cogliere una linea culturale fortemente orientata e, in alcuni casi, perfino nostalgica. Tra i protagonisti troviamo, ad esempio, l’autrice di un libro pubblicato dal Secolo d’Italia e un giornalista, vicedirettore de La Verità, noto per la sua vicinanza a Casapound. Due esempi tra tanti, che ben rappresentano la coerenza politica dell’intero cartellone. Non sarà così che la destra conquisterà la bramata egemonia culturale, ma è certo che così vengono spesi 93mila euro di risorse pubbliche per finanziare un’offerta culturale di parte. Sul palco, giornalisti e intellettuali che difficilmente trovano spazio al di fuori delle redazioni in cui scrivono, con un linguaggio e una visione che riflettono un approccio ideologico più che un invito al confronto aperto e plurale. La cultura, però, dovrebbe essere dibattito, spirito critico e diversità di prospettive. Un festival promosso dal Comune non può permettersi di essere la vetrina esclusiva di un’unica parte politica”, conclude Martinelli.

Last modified: Settembre 5, 2025
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