MONTOPOLI IN VAL D’ARNO- A Montopoli torna alla ribalta una specialità che unisce storia, leggenda e tradizione culinaria: il cosiddetto “dolce della pace”, una focaccia dolce a base di farina di nocciole, fichi secchi e miele, un tempo considerata un vero ricostituente naturale.
La ricetta è stata recuperata dagli ex titolari del ristorante e albergo I Quattro Gigli, Fulvia Puccioni e Luigi Bachini, mentre la sua storia è stata ricostruita da Paolo Tinghi, rettore dell’Università Popolare “Ignazio Donati”. Il Comune di Montopoli ha quindi riunito tutti i soggetti interessati, con l’obiettivo di far nascere intorno al dolce una vera comunità del cibo.
Secondo la tradizione, il dolce – chiamato in origine San Matteo – risalirebbe al tardo Medioevo. Si racconta che nel 1328, durante l’assedio di Castruccio Castracani, la preparazione fosse usata per ridare energia ai soldati impegnati nella difesa del borgo. L’anno successivo, il 12 agosto 1329, a Montopoli venne firmata la pace tra i ghibellini pisani e i guelfi fiorentini, e quella stessa focaccia dolce sarebbe stata servita durante il banchetto celebrativo. Da qui il nome di “dolce della pace”.
«Grazie a Fulvia Puccioni per aver rielaborato e riproposto questa ricetta e a Paolo Tinghi per averne ricostruito le possibili origini» dichiarano la sindaca Linda Vanni e l’assessore alla cultura Marzio Gabbanini, che ringraziano anche Benedetto Squicciarini di Slow Food e l’associazione Arco di Castruccio per il supporto.
È stata così costituita una comunità del cibo, primo passo per la possibile nascita di un presidio Slow Food dedicato al dolce della pace. «Stiamo lavorando perché questo prodotto diventi un simbolo del territorio – aggiungono – capace di raccontare storia, tradizione e ricchezza gastronomica».
Last modified: Dicembre 30, 2025

















