Pisa (lunedì, 13 ottobre 2025) — Nella giornata di sabato 11 ottobre, presso gli spazi della Casa di Cura San Rossore a Pisa, si sono tenuti, grazie alla presenza di professionisti, due incontri molto interessanti, aperti al pubblico e dedicati a fare chiarezza sull’utilizzo in medicina della Nutraceutica, nuova frontiera dalle molteplici peculiarità, applicata in questa occasione ai disturbi metabolici e ad altri ambiti ad essi connessi. In contemporanea, presso il San Rossore Sport Village, si è svolta una discussione sull’importanza della prevenzione e preparazione agli sport invernali, come lo sci, con la partecipazione straordinaria dell’atleta pisana Alice Pazzaglia.
di Melania Pulizzi
Presso l’auditorium della Clinica, alle ore 9.30 ha preso il via il Convegno sugli “Approcci integrati in nutraceutica, dal colesterolo alla salute riproduttiva”, in collaborazione con l’azienda promotrice dell’iniziativa PharmExtracta S.p.a. Ad aprire l’incontro è stato il Direttore Sanitario, Endocrinologo ed esperto in metabolismo glucidico e insulina-resistenza, il Prof. Giovanni Gravina, che ha definito questi appuntamenti delle occasioni di approfondimento e scambio di opinioni, per far luce su tematiche complesse quanto frequenti; la salute metabolica è una di queste, seguita dalla condizione di insulino-resistenza, spiegata dal Prof. Gravina.
A proseguire in questo senso è stata la Dott.ssa Tiziana Sampietro, Specialista in Medicina Interna ed esperta nella prevenzione della dislipidemia, meglio conosciuta come quell’alterazione dei livelli di grassi nel sangue che producono poi il colesterolo e i trigliceridi, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari.
Un altro aspetto che rimanere molto influenzato dalle malattie metaboliche è quello della salute della donna in termini di fertilità e apparato riproduttivo; il suo non corretto andamento può inficiare negativamente sulle probabilità di concepimento, ma anche su condizioni come quella dell’ovaio policistico; la Dott.ssa Maria Ruggiero, Ginecologa ed esperta in merito ha approfondito questo aspetto, dichiarando quanto sia importante per una donna in giovane età, chiarire determinati sintomi legati a tale patologia, non sottovalutando il fatto che molti di questi disturbi sono aggravati anche da una situazione metabolica non in equilibrio.
Senza entrare nel merito prettamente scientifico delle problematiche suddette, soffermiamoci sull’aspetto curativo e su che cosa può contribuire a migliore queste condizioni che rischiano, se non valutate attentamente, di compromettere la qualità di vita del paziente, non solo fisica ma anche psicologica. In questo senso, il Biologo nutrizionista ed esperto in nutraceutica e fitoterapia, il Dott. Alexander Bertuccioli ha quindi presentato i molteplici benefici riscontrati, attraverso l’utilizzo della nutraceutica, in particolare della Berberina, una sostanza ottenuta da un processo di natura estrattiva di origine vegetale, considerata già dalle sue origini come antibiotico, antiparassitario e antinfiammatorio; ad oggi la Berberina è uno tra i nutraceutici più sicuri, efficaci e promettenti in termini terapeutici, verso le infezioni batteriche che possono colpire il sistema immunitario e l’intestino, con conseguente ripristino del suo microbiota, ma anche sull’impiego di ovaio policistico in donne fertili, con una notevole diminuzione dei disturbi tipici che tale patologia comporta; fino a contribuire in maniera positiva sull’equilibrio metabolico, riducendo gli zuccheri nel sangue e migliorando la sensibilità insulinica, abbassando il colesterolo e i trigliceridi, e contribuendo così al benessere cardiovascolare; inoltre, la Berberina, è considerata anche un ottimo antiossidante.
A testimoniare di quanto sia importante un approccio multidisciplinare sul paziente e sulle condizione di salute che esso presenta, sono state la Dott.ssa Martina Francesconi, Biologa nutrizionista, specializzata in nutrizione e salute della donna, insieme alla Dott.ssa Camilla Casagrande, Dietista, specializzata in alimentazione e salute metabolica: “L’approccio multidisciplinare permette di costruire sul paziente un percorso dettagliato e personalizzato, ormai considerato avanguardia; dal punto di vista della nostra specializzazione, abbinare uno stile di vita sano e attivo, con un’alimentazione corretta e un’attività fisica regolare, inserendo prodotti nutraceutici, tra cui lo zinco, le vitamine del gruppo B, gli Omega-3, la Berberina e altri, va a contribuire notevolmente al miglioramento di determinate patologie e alla qualità di vita del paziente. Benvenuto quindi il consumo di frutta e verdura, ed alimenti ricchi di fibre, come cereali integrali e legumi; olio EVO a crudo, frutta secca, latticini magri, pesce fresco e carne bianca, preferibilmente da allevamenti biologici. Ridurre ai minimi termini invece i prodotti raffinati, processati e confezionati, l’assunzione di caffè e alcolici. Ma la dieta non è tutto, in quanto è fondamentale che anche l’organizzazione della vita quotidiana, divisa tra famiglia, lavoro, tempo libero, riposo e altri aspetti, siano stabiliti su misura, andando a rispettare i bisogni e le esigenze della persona”.
In conclusione, alla mia domanda se la nutraceutica può essere vista, oltre che come una terapia di supporto alle cure farmacologiche, anche come una valida possibilità di mantenimento, il Prof. Gravina, insieme alle Dott.sse Francesconi e Casagrande, hanno risposto: “Se viene fatto un buon lavoro a livello medico, farmacologico e con la collaborazione del paziente, tale da far recuperare in quest’ultimo una notevole qualità di vita, confermata anche dagli esami, questo ci può permettere in alcuni casi di ridurre o togliere il farmaco, andando certamente a valutare la copertura con l’integrazione di prodotti nutraceutici, continuando in maniera imprenscindibile a mantenere un corretto stile di vita”.
In contemporanea al Convegno dedicato agli approcci nutraceutici, si è svolto presso la struttura del San Rossore Sport Village, l’evento “Sport di Inverno – Prevenzione e Performance”, realizzato grazie al contribuito dei medici della Casa di Cura San Rossore e del San Rossore Sport Village, in collaborazione con il Rotary Club Pisa, il cui Presidente Paolo Ghezzi ha introdotto e coordinato l’intervento degli specialisti presenti.
Parlare di come un’adeguata preparazione agli sport invernali, come lo sci, sia fondamentale per prevenire gli infortuni e godersi appieno la vacanza sulla neve è il punto da cui partire per rendersi disponibili alla creazione di un piano personalizzato, da parte di un pull di professionisti che hanno spiegato come questo possa fare davvero la differenza.
Il Dott. Alessandro Paolocchi, Responsabile del reparto di Radiodiagnostica della Casa di Cura San Rossore, ha aperto la discussione illustrando i danni articolari che può causare un’attività sportiva complessa e fondamentalmente di breve durata nell’arco dell’anno, come quella dello sci: “Deleterio improvvisarla, in quanto il nostro corpo non è abituato, come per altre attività continuative e frequenti”; sulla base di questo, il Dott. Simone Casarosa, Direttore del San Rossore Sport Village, ha proseguito sottolineando l’importanza del ruolo della valutazione personalizzata: “Il movimento è salute, a patto che sia fatto con consapevolezza e in maniera personalizzata”.
A seguire il Dott. Luca Trotta, preparatore atletico del San Rossore Sport Village ha presentato i programmi di allenamento differenziati per la preparazione presciistica, affermando quanto sia necessario capire come lo sci amatoriale non è come quello professionistico a livello di tipologia di allenamento: “L’agonista concentra il suo sforzo in 90 secondi, mentre l’amatore deve avere una resistenza che va dalle sei alle otto ore, quindi per questo è necessario imparare a gestire le uscite con gli sci in base alla propria preparazione, senza voler esagerare”.
Il Prof. Giovanni Gravina, Direttore Sanitario della Casa di Cura San Rossore, diviso tra i due eventi, ha affermato anche in questo frangente quanto sia importante la nutrizione in uno sport così complesso, richiamando al fondamentale approccio multidisciplinare: “L’apporto calorico di un cibo non sarà uguale a un altro e per questo è necessario che uno specialista in materia di nutrizione, si occupi della creazione di un piano accurato, pensato e valutato sul soggetto che lo richiede, in base naturalmente al suo stile di vita, facendo caso a quante volte si ha il tempo di mangiare, in che quantità, quale tipologia di cibo, e così via. In montagna, per esempio, si consiglia due pasti completi, colazione e pranzo, per poi la cena tenersi leggeri”.
All’evento si è infine tenuta una testimonianza d’eccezione da parte di un ospite speciale, ovvero dell’atleta pisana della Nazionale Italiana di Sci Alpino Alice Pazzaglia, la quale ha condiviso con i presenti la sua esperienza a livello agonistico, dagli esordi ad oggi, parlando della sensazione di farfalle nello stomaco che prova ogni volta che scende in pista, seguita dalla motivazione sempre maggiore e nuova ad ogni allenamento e gara; ma ha tenuto a precisare quanto, dietro a tutto questo, ci sia una preparazione fisica corretta che comprende anche un’adeguata attrezzatura: “Adesso a livello agonistico c’è la tendenza a creare un materiale sempre più performante per sciare, dalla tuta, agli sci, all’attaccatura degli scarponi, alla regolazione del peso, ma anche chi scia a livello amatoriale, è fondamentale che controlli sempre che tutto sia a posto, anche le piccole ruggini che si possono verificare da un anno all’altro, ogni cosa deve essere controllata in modo da ridurre la possibilità di infortuni dovuti spesso anche all’uso di strumenti inadeguati”.
In conclusione il Presidente del Rotary Club Pisa, Paolo Ghezzi, ha tenuto a ringraziare tutti i presenti e a ricordare i prossimi due appuntamenti dedicati sempre al tema dello sport, riferiti però a una diversa fascia di età e di stagione, per ribadire quanto sia importante valorizzare e personalizzare l’allenamento in ogni fase della vita.
Last modified: Ottobre 13, 2025