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La desertificazione commerciale continua ad avanzare: “Di questo passo nella provincia di Pisa il 20% dei negozi in meno nel 2035”

PISA – È uno scenario a dir poco inquietante quello che si prospetta per negozi di vicinato, locali e attività ambulanti di Pisa e provincia. “Nel 2035 il nostro territorio avrà il 20% delle attività in meno a causa della desertificazione commerciale: questa è la prospettiva che ci aspetta in assenza di misure risolutive” le parole piene di preoccupazione del presidente di Confcommercio Provincia di Pisa Stefano Maestri Accesi commentando i dati dell’Ufficio Studi di Confcommercio.

“Sono numeri che confermano quello che purtroppo diciamo da tempo: da qui ai prossimi 10 anni aumenteranno inesorabilmente le vetrine vuote e le saracinesche abbassate, saranno sempre di più le luci spente e le strade deserte nelle nostre città e nei nostri paesi. Solo a Pisa e provincia secondo le stime ci saranno 8,7 negozi ogni mille abitanti. È un trend che purtroppo stiamo toccando con mano. La sola città di Pisa dal 2012 al 2024 ha perso 304 attività e solo nell’ultimo anno e in tutta la provincia hanno chiuso 94 attività di commercio al dettaglio, con un bilancio particolarmente negativo per le attività ambulanti (56 in meno rispetto al 2023) e i bar (- 18)”.

Intanto, in vista delle festività natalizie, Confcommercio Pisa lancia un appello invitando i consumatori a compiere una scelta consapevole per lo shopping. “Per i regali di Natale sosteniamo i nostri negozi di vicinato – l’appello del direttore generale di Confcommercio Pisa Federico Pieragnoli – comprare “sotto casa” significa contribuire alla vitalità della nostra città e dei nostri paesi, alla sicurezza urbana, all’occupazione locale e a un modello economico fondato sulla relazione e sulla qualità. Quest’anno, sotto l’albero, mettiamo anche un gesto di responsabilità: scegliere le attività di vicinato significa scegliere il nostro futuro”.

“Una piccola goccia che può contribuire a contrastare la desertificazione che avanza implacabilmente in tutto il Paese. Negli ultimi 12 anni abbiamo purtroppo 140mila negozi in meno sul territorio nazionale e 105mila fondi sfitti. È un’emergenza che necessita di risposte e che deve essere in cima all’agenda di chi governa il Paese e delle amministrazioni di ogni livello. Lo abbiamo chiesto ai neoeletti assessori e consiglieri regionali e rinnoviamo l’appello a tutti gli amministratori locali: sosteniamo le nostre attività”.

“Solo tre giorni fa con l’iniziativa GenerazionImpresa abbiamo premiato 38 attività storiche di tutta la provincia e fa male al cuore pensare che negozi e locali con decenni di storia alle spalle rischieranno di sparire, ancora di più perché quelle attività non sono numeri, ma persone, famiglie, collaboratori che rappresentano un patrimonio inestimabile di relazioni e socialità. Senza di loro saremmo tutti inevitabilmente più soli e tristi e non osiamo immaginare gli effetti devastanti sulla qualità della vita e sulla sicurezza”.

Tra le soluzioni proposte dal presidente e dal direttore di Confcommercio Pisa “la costruzione di una Agenda Urbana condivisa fra Regione, Comuni e categorie economiche, per programmare interventi strutturati di rigenerazione urbana e coordinare l’uso delle risorse disponibili. Essenziale poi attivare patti locali per la riapertura dei negozi sfitti, sostenere la nascita di nuove imprese di prossimità, migliorare la logistica urbana, promuovere l’animazione dei centri storici e rafforzare forme di welfare territoriale che incentivino i consumi nei negozi di vicinato”.

Last modified: Novembre 21, 2025
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