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IRPEF, la maggioranza boccia la proposta di alzare la soglia di esenzione: penalizzate ancora una volta le fasce più deboli

VICOPISANO – Nel Consiglio comunale del 28 luglio è stata discussa una mozione presentata dal gruppo Vicopisano del Cambiamento, che proponeva due misure semplici ma di grande impatto sociale: innalzare da 13.000 a 15.000 euro la soglia di esenzione dell’addizionale comunale IRPEF e reintrodurre la progressività dell’aliquota, attualmente al massimo consentito dalla legge (0,80%).

La mozione era stata depositata con largo anticipo per favorire un serio confronto tecnico e politico in vista del bilancio di previsione 2026–2028, che sarà approvato a dicembre. Eppure, la maggioranza ha scelto di bocciarla senza entrare nel merito, con un voto ideologico e pregiudiziale, motivato più dalla provenienza della proposta che dal suo contenuto.

Il consigliere di minoranza Mario Palmieri ha illustrato chiaramente le finalità del provvedimento, pensato per dare un segnale concreto alle fasce più fragili della popolazione. Dalla maggioranza è intervenuto soltanto il sindaco Ferrucci — forse l’unico ad aver letto realmente la proposta — che si è addirittura dichiarato favorevole all’innalzamento della soglia. Una posizione sorprendente, vista la successiva bocciatura della mozione da parte della sua stessa maggioranza.

Una contraddizione ancora più evidente se si ricorda che lo stesso Ferrucci, nel dicembre 2024, aveva pubblicamente proposto di portare la soglia a 17.000 euro, definendola una scelta condivisa. Oggi, invece, fa marcia indietro, liquidando quell’annuncio come una semplice “provocazione”.

Già allora, in occasione del bilancio 2025–2027, Vicopisano del Cambiamento aveva avanzato un emendamento per fissare la soglia a 15.000 euro. Fu respinto con la scusa che i tempi tecnici erano ormai stretti. Stavolta, però, il tempo c’era: a mancare è stata solo la volontà politica.

Ancora una volta, le proposte della minoranza vengono respinte a prescindere, anche quando sono serie, sostenibili e nell’interesse dei cittadini. A pagare il prezzo di questa chiusura ideologica saranno, come sempre, le famiglie con redditi medio-bassi.

Last modified: Luglio 29, 2025
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