Written by 3:07 pm Pisa, Politica

Paolo Martinelli “Il progetto Fare Teatro si sposta fuori dal Teatro Verdi: la scelta che divide”

PISA – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del capogruppo de La città delle persone Paolo Martinelli in merito allo spostamento dei laboratori teatrali fuori dal Teatro Verdi e alla risposta dell’assessora Porcaro al question time in merito.

Per la prima volta, le attività del progetto Fare Teatro, che propone laboratori di recitazione per giovani, studenti e adulti, saranno trasferite fuori dal Teatro Verdi. Una decisione che il Consiglio di Amministrazione della Fondazione ha preso, ma che riteniamo del tutto sbagliata, in quanto limita la relazione diretta tra gli allievi e gli spazi teatrali. L’obiettivo di questi percorsi formativi, infatti, dovrebbe essere proprio quello di avvicinare i giovani al mondo del teatro, permettendo loro di vivere e imparare all’interno di uno spazio artistico. La scelta di spostare i corsi ha suscitato malcontento, tanto che molte famiglie hanno raccolto oltre 150 firme contro questa decisione, indirizzate al Sindaco Conti e al Presidente Fiorini. Nei giorni scorsi, abbiamo presentato un question time urgente alla Giunta e al Sindaco, chiedendo chiarimenti sulle motivazioni dietro questo spostamento. In Consiglio Comunale, l’assessora Porcaro ha spiegato che la Fondazione Teatro Verdi aveva bisogno di spazi per motivi logistici e organizzativi, affermando che il progetto Fare Teatro “monopolizzava” alcuni spazi, come il sottotetto e la Sala Titta Ruffo. Questo termine, “monopolizzare”, è stato utilizzato in modo infelice, come se fosse un problema che i corsi dei giovani, che dovrebbero essere incentivati, si tenessero proprio all’interno del teatro. L’assessora ha poi giustificato la scelta di trasferire i laboratori fuori dal centro cittadino, nella Circoscrizione 4 di via Fratelli Antoni, sostenendo che quella fosse una soluzione migliore grazie alla disponibilità di parcheggi. Tuttavia, è proprio per consentire ai giovani di spostarsi autonomamente che sono state raccolte le firme delle famiglie degli allievi, che si sono opposte fermamente a questo trasferimento. Il miglioramento logistico, che l’assessora considera una soluzione ottimale, non sembra condiviso dalla realtà di chi vive quotidianamente il teatro. Ho sottolineato durante il Consiglio che la collocazione centrale e interna al teatro dei corsi è fondamentale per l’apprendimento, ma anche per rendere il teatro stesso un luogo vivo e integrato nella vita della città, in cui tutti possano sentirsi parte. Questo è particolarmente importante per i giovani, che spesso trovano nel teatro l’unica opportunità formativa per entrare in contatto diretto con il mondo artistico. L’assessora, in modo provocatorio, ha chiesto se ci si “innamori più del contenitore che del contenuto”. Ma in questo caso, è davvero disarmante vedere come non si comprenda che è proprio il “contenitore” – il teatro stesso – a permettere un apprendimento completo dell’arte teatrale. Frequentare regolarmente gli spazi teatrali, entrare in contatto con le maestranze e respirare l’atmosfera di un luogo che è cultura e arte, è un’esperienza formativa che non può essere sostituita da una sede lontana, priva di quella magia e autenticità che solo un teatro può offrire.“, conclude il comunicato stampa.

Last modified: Novembre 8, 2024
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