PISA – Al giorno d’oggi le azioni belliche che risultano in invasioni di stati sovrani da parte di predatori, modernamente attrezzati a livello militare ma rimasti al medioevo per quanto riguarda la mentalità, dovrebbero essere definitivamente cancellate e relegate ai libri di storia (come, del resto, qualsiasi azione bellica).
di Leonardo Miraglia
Eppure, così non è e purtroppo così non è mai stato, per quanto l’umanità sia passata attraverso due guerre mondiali e svariate guerre minori ma altrettanto cruente fino a quella attuale (per non parlare di tutte le guerre dimenticate e anche di quelle mai conosciute).
Oggi il n-oroscopo ci porta in Tibet indietro nel tempo fino al 28 marzo 1959.
In questa data la Cina blocca la rivolta popolare tibetana,iniziata il 10 marzo, il governo del Tibet viene sciolto e la Cina ne assume il controllo totale. Durante le ultime fasi della rivolta ci furono pesanti combattimenti con molte perdite tra civili e militari. Il Dalai Lama fuggì da Lhasa il 14 marzo 1959 con circa 80.000 persone e si rifugiò in India; Lhasa tornò sotto il controllo delle forze di sicurezza cinesi il 23 marzo 1959.
Durante la rivolta del 1959 furono uccise moltissime persone e distrutti migliaia di monasteri e santuari; la rivolta iniziò in un contesto di tensioni fra cinesi e tibetani e fu causata anche dal timore che il governo comunista cinese potesse arrestare il quattordicesimo Dalai Lama. Le proteste furono alimentate dal sentimento anticinese e dal separatismo; inizialmente erano per lo più pacifiche, ma gli scontri scoppiarono rapidamente e l’Esercito Popolare di Liberazione Cinese alla fine ricorse alla forza per controllare i manifestanti.
Lo spargimento di sangue, l’esilio e la perdita di indipendenza furono i risultati di questa ribellione più che ragionevole.
Il proposito di oggi è quello di non perdere mai il rispetto degli altri, non pretendere mai il predominio e non ingerire arbitrariamente nella vita di alcuno.
I tibetani sono una popolazione definita e reale e la loro terra è il loro stato, la loro patria e nessuno deve permettersi di interferire nelle loro scelte di vita sia sociale che spirituale ma questa è teoria, fantapolitica e mera letteratura che ad oggi non si è tramutata in realtà.
E questo per quanto riguarda il Tibet come per l’Ucraina e la Serbia della pulizia etnica ma anche per lo Zululand degli inglesi invasori distanti migliaia di chilometri dalla loro terra e per le popolazioni andine completamente cancellate dalla faccia della Terra per mano degli spagnoli.