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Scherma paralimpica a Pisa. Il ricordo di Enrico Di Ciolo e il plauso di Frida Scarpa: “Bebe straordinaria”

PISA – Dopo una prima giornata comunque piena di soddisfazioni per i colori azzurri – Rossana Pasquino argento e Julia Markowska bronzo nella Spada femminile Cat. A, bronzo di Emanuele Lambertini nel Fioretto maschile Cat. A e di Michele Massa nel Fioretto Maschile Cat. B – è giunto ieri il primo Oro per l’Italia nella tappa di Pisa della Coppa del Mondo di Scherma paralimpica ed a conquistarlo non poteva essere che lei, l’oramai “leggendaria” Beatrice “Bebe” Vio, che proprio nella città della Torre Pendente è rientrata alle gare dove mancava dal successo alle Paralimpiadi di Tokyo 2020/2.

di Giovanni Manenti

E’ stato altresì un doveroso omaggio ad una città dove, grazie ad un precursore della Scherma a 360 gradi, vale a dire il Prof. Antonio Di Ciolo, per primi si è dato spazio a coloro affetti da disabilità, come ricorda il figlio Enrico: “Il tutto nasce negli anni ’60, allorché mio padre e mio nonno fondarono la Palestra di Educazione Fisica e sin dall’inizio lavorarono con dei ragazzi affetti dai più vari tipi di disabilità, divenendo per Antonio una fonte inesauribile di impegno e lavoro, nonché di studio per migliorare le loro condizioni di vita, finché nel 1981 ha colto l’occasione per far praticare una vera e propria attività sportiva, così da proporsi come guida nell’Atletica Leggera e nella Scherma, trovando in quest’ultima Disciplina terreno fertile per formare Campioni del calibro di Mariella Bertini e Soriano Ceccanti che hanno anticipato i successi degli atleti di oggi a cavallo fra gli anni ’80 e ’90“.

Fatta tale doverosa premessa, il rientro alle gare di Bebe Vio ha consentito di ammirare la Campionessa che non ha risentito minimamente della lunga inattività, come testimonia il suo percorso che l’ha vista superare nel Tabellone ad eliminazione diretta dapprima la polacca Patrycia Hazera (15-2), per poi riservare analogo trattamento alla giapponese Anri Sakurai, sconfitta 15-5 e quindi avere ragione in semifinale dell’ostica thailandese Saysunee Jana (che il giorno prima si era aggiudicata l’Oro nella Spada Femminile …) con un netto 15-3, così da qualificarsi per la Finale contro la cinese Xiao Rong.

Qui, sostenuta a gran voce dal numeroso pubblico presente, Bebe Vio scappa subito via con un 4-0 cui segue l’8-2 all’intervallo, per poi, dopo un mini tentativo di rimonta (9-4) da parte dell’asiatica, concludere in bellezza con un 15-6 tale da non ammettere repliche, che la porta ad aver concluso il suo cammino al PalaCUS di via Chiarugi con un totale di 60 stoccate a favore ed appena 16 subite nei quattro incontri disputati, roba da Guinness dei Primati.

Dopo l’ultima stoccata vincente, non è mancata l’ovvia lacrimuccia nell’abbraccio con il Commissario Tecnico di Fioretto Simone Vanni, cui è seguito quello, sentitissimo. con il padre presente in tribuna assieme alla madre, mentre i primi commenti a caldo giungono dallo stesso vanni e dal Presidente della Federscherma Paolo Azzi Ovviamente felicissimo, Vanni tiene ad evidenziare come: “possa ora dire “Bebe bentornata”, in quanto fino a che non si scende in pedana non si può sapere quali sarebbero stati i risultati, un po’ di timore c’era però il duro lavoro svolto in questi mesi con lo staff ha dimostrato di aver dato i suoi frutti, anche se visto dall’esterno tutto sembra così facile, alle spalle di vittorie anche nette come quelle di oggi vi sono tanti sacrifici“.

Più compassato, come il ruolo impone, il commento del Presidente Federali Paolo Azzi che non manca di rilevare come: “era importante questo rientro di Bebe, coronato da una bella vittoria, anche se la cosa più bella resta comunque rivederla in gara, carica e decisa come sempre, avendomi detto che aveva buone sensazioni e così è stato, senza dimenticare tutto ciò che la ragazza ha passato in questi mesi per recuperare il che dà a questa vittoria un valore ed un’emozione del tutto particolare“.

La parola, ora, alla diretta interessata Beatrice Vio che non sta più nella pelle dalla gioia, sottolineando: “La soddisfazione più grande è quella di aver concluso la gara senza essermi fatta male, che considero quasi un miracolo, dato che per me era quasi come la prima gara visto che stare fuori per circa due anni è un periodo lungo che mi ha impedito di conoscere tante atlete nuove derivanti dal ricambio generazionale e che cercano la qualificazione olimpica, oltre a perdere quelle sensazioni che provavo prima di scendere in pedana. Devo ringraziare principalmente la mia famiglia“, prosegue la Campionessa veneta, “poi i tecnici ed i componenti della squadra che mi sono sempre stati vicini e d’altra parte sono 14 anni che faccio parte della Nazionale ragion per cui li posso considerare a tutti gli effetti come dei componenti di una famiglia allargata, tanto che stare due anni senza di loro è stata senz’altro la cosa più devastante. “Non sono venuta a Pisa con l’obbligo mentale di vincere“, conclude Bebe Vio, “bensì pensando solo a divertirmi, in quanto riesco a tirare bene solo quando mi diverto e la fortuna della Scherma è che sono innamorata di questo Sport e di quello che faccio quotidianamente, sacrifici compresi”.

Una spettatrice d’eccezione ha assistito alla gara in tribuna, vale a dire l’ex Campionessa Mondiale di Fioretto a squadre a Nimes 2001, Frida Scarpa, la quale ha così commentato l’impresa di Bebe: “Si è trattato di un’emozione fortissima in quanto Bebe veniva da un infortunio pesante e pertanto vederla surclassare le proprie avversarie,, sia la thailandese in semifinale che la cinese in Finale non può che rendere orgogliosa la Scherma paralimpica italiana per un successo che, ricordiamo, assume un valore ancor più importante in vista delle qualificazioni per le Paralimpiadi di Parigi 2024. “La forza della nostra Campionessa“, prosegue l’ex fiorettista, “sta nella sua incredibile capacità di allungo allorché porta l’affondo e quest’oggi lo ha ulteriormente dimostrato, oltre a doti eccellenti nella velocità di esecuzione anche nella parata e risposta in prima battuta, mentre quando lo scambio si prolunga le cose si complicano a causa della fatica che la porta a divenire vulnerabile al pari delle sue avversarie. Per ciò che viceversa concerne il Mondo della Scherma paralimpica“, conclude Frida Scarpa, “devo rilevare come negli ultimi anni la sensibilità da parte dei Media sia indubbiamente aumentata verso tutte le Discipline paralimpiche, con gli atleti altresì aiutati dalla tecnologia nel riuscire a rapportarsi con queste competizioni di altissimo livello e mi sento di dire che gli stessi sono un esempio per tutti noi sia dal punto di vista educativo, di volontà e sociale, potendo testimoniare tale circostanza essendomi sempre allenata da ragazza con disabili, il che mi ha insegnato a vederli esattamente come noi, ovvero degli sportivi che hanno degli obiettivi e lottano per raggiungerli, facendo sì che, nonostante le difficoltà, trovino nello Sport una risorsa immensa“.

Last modified: Marzo 18, 2023
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