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Raffaella Bonsangue (FI): “Fusione Peccioli-Lajatico: anche no”

PISA – “Come ne “I Promessi Sposi” questo matrimonio non s’ha da fare, né domani né mai. Lo aveva già dimostrato l’esito del referendum consultivo, non vincolante, sulla proposta di fusione tra Peccioli e Lajatico, due comuni della provincia di Pisa, distanti solo 10 chilometri”, afferma Raffaella Bonsangue, Vice Coordinatore regionale Forza Italia Toscana.

“A dicembre dello scorso anno, da una parte aveva vinto con un discreto margine il Sì, dall’altra ha stravinto il No. A Lajatico, c’ era stata un’affluenza più alta: su 1.082 elettori, si era recato alle urne il 72,64% degli aventi diritto (786 residenti) di cui 247 per il Si (31,83%) e 529 per il No (68,17%). A Peccioli, invece, aveva votato il 44,94% degli aventi diritto, pari a 1741 residenti (il 52,67% ha espresso la preferenza per il Sì contro il 47,33% per il No). Di fronte ai risultati del referendum consultivo del 10 e 11 dicembre scorsi, è stato difficile per il Consiglio regionale andare avanti, votando la legge istitutiva del Comune unico di Alta Valdera, per fusione dei Comuni di Lajatico e Peccioli (sarebbe dovuto nascere entro il 23 febbraio 2024). Ieri, infatti, il Consiglio regionale della Toscana si è espresso, con voto unanime, bocciando la proposta, così come era già stato dato parere contrario alla proposta di legge che avrebbe istituito il comune unico. Il processo di fusione dei Comuni toscani, che era ripreso dopo una lunga pausa di riflessione indotta anche dai flop di alcune delle operazioni proposte, si deve fermare nuovamente. Non dimentichiamo – si legge nella nota stampa – che proprio Alta Valdera era il nome scelto anche dieci anni fa, nel 2013, quando fu avviato il processo di fusione tra Capannoli, Palaia e Peccioli, poi bocciato dal referendum, non passando dal vaglio delle urne. Il tentativo di fusione è fallito ed ora occorre una riflessione seria, sia sul metodo, che sul merito, da parte degli amministratori che l’hanno proposto, senza coinvolgere le comunità e le rappresentanze. Quando si parla di fusioni tra Comuni, l’equilibrio è sempre molto delicato, occorre prudenza, rispetto delle esigenze dei territori, accompagnati da una visione di futuro. E poi non dimentichiamo che la Toscana, terra di campanili, per la comunità, il proprio Comune è identità, origini, cultura, storia del territorio. A decidere sono sempre i cittadini che hanno partecipato al voto, dando un responso chiaro. La democrazia va sempre rispettata: dobbiamo solo accettare quanto è stato deciso dalla volontà popolare”., conclude la Bonsangue.

Last modified: Gennaio 17, 2024
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