PISA – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Diego Petrucci, vicecoordinatore e consigliere regionale di Fratelli d’Italia.
«Ogni mattina un esponente del Partito Democratico si alza per accusare il Governo Meloni di tagli alla sanità. Poi, nel pomeriggio, quegli stessi esponenti bruciano milioni di euro nel cantiere infinito del nuovo Santa Chiara». È l’attacco lanciato dal consigliere regionale e vicecoordinatore toscano di Fratelli d’Italia, Diego Petrucci, che torna a puntare il dito contro il progetto del nuovo ospedale di Pisa.
Petrucci fa riferimento alle dichiarazioni rilasciate dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, durante la sua ultima visita a Pisa, in cui è stata annunciata la conclusione dei lavori entro il 2027. «Peccato – afferma Petrucci – che i cartelloni del cantiere parlassero chiaramente del 2025 come data di consegna. Un’altra presa in giro ai danni dei cittadini: altri due anni di ritardo e 15 milioni di euro in più, che si aggiungono a un’opera già costata oltre mezzo miliardo di euro».
Il consigliere di Fratelli d’Italia denuncia anche i disagi per l’utenza legati alla situazione della sanità locale. «Solo pochi giorni fa – racconta – una signora di 87 anni con gravi disabilità è rimasta bloccata tutta la notte in ospedale in attesa di essere dimessa, perché le ambulanze erano tutte occupate per emergenze. Aveva subito un’emorragia e una trasfusione urgente, eppure ha dovuto aspettare dalle 23:30 alle 7 del mattino per un semplice trasferimento».
Petrucci chiede che vengano assunte responsabilità politiche per quanto definisce «una gestione disastrosa».
«Non è tollerabile che ogni ritardo, ogni errore, ogni spreco venga coperto con altri soldi pubblici senza che nessuno paghi il prezzo politico. Cisanello è il buco nero della sanità toscana, il simbolo del fallimento della sinistra nella nostra regione. Un progetto gestito male, con un trasferimento che va avanti da oltre vent’anni, costi fuori controllo e ritardi cronici. E a farne le spese, come sempre, sono i cittadini».