PISA – La moviola di Pisa–Roma ha parecchio materiale, anche se il tabellino racconta di un solo gol, quello decisivo di Soulé al 55’. Andiamo però con ordine.
Al 16’ della ripresa l’argentino firmerebbe la doppietta, ma il VAR pesca un dettaglio che non perdona: prima di calciare, la palla gli sbatte sul braccio. Qui il regolamento parla chiaro: se un tocco di mano – sia esso volontario o fortuito – porta “nell’immediatezza” alla realizzazione di una rete, quella rete va annullata senza e e senza ma. Nella casistica in questione non si tratta, quindi, di giudicare la fallosità, bensì di stabilire semplicemente se ci sia stato un tocco di mano negli istanti immediatamente precedenti alla realizzazione della rete. Decisione dunque impeccabile, e Soulé deve rimandare la gioia del bis.
Prima ancora, sullo 0-0, la Roma aveva reclamato due volte il penalty. Primo episodio al 4’ st: Lusuardi spinge leggermente Wesley, ma l’arbitro lascia correre. Giusta la scelta: contatto lieve, di quelli che solo chi è in campo è in grado di valutare davvero. Non a caso il VAR qui non mette becco: il regolamento affida all’arbitro la percezione dell’intensità.
Secondo episodio all’8’ st, quando Canestrelli va in opposizione su un cross di Soulé e la palla gli finisce sul braccio destro. Situazione borderline, ma il movimento del braccio che impatta sulla sfera appare tutto sommato naturale e coerente con il movimento del giocatore. Giusto, a mio avviso, lasciar correre anche in questo caso.
Piccola nota didattica: se il pallone fosse finito sul braccio sinistro di Canestrelli (quello sì che andava ad aumentare il volume e del corpo con un movimento “in apertura” verso la palla”) probabilmente sarebbe stato assegnato il calcio di rigore.
CC
Last modified: Settembre 4, 2025












