Oggi, 8 marzo, si celebra la Giornata Internazionale della Donna o Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne e non la Festa della Donna.
Questa ricorrenza non è una festività, nella data di commemorazione della giornata della donna non si dovrebbe festeggiare, ma casomai riflettere sulla condizione femminile che ad oggi ha ancora varie falle da chiudere per portare la figura femminile ai livelli di quella maschile.
di Leonardo Miraglia
Gli sforzi nel tempo sono stati tanti: dal diritto di voto ottenuto dalle suffragette alla fine del XIX secolo a tutte le lotte che vengono portate avanti nel contesto attuale legate all’inclusività, la parità di genere e la prevenzione dei rischi che le donne corrono nei rapporti di coppia.
Purtroppo, la cosiddetta Festa della Donna svilisce il significato profondo della ricorrenza legata alla Giornata Internazionale della Donna e riporta tutti gli argomenti sensibili e critici dell’esistenza femminile ad un semplice regalo e ad un’uscita serale fra amiche (magari con annesso strip tease).
Le implicazioni in realtà sono molto profonde e risalgono indietro agli inizi del XX secolo negli USA.
Dalla fine del XIX secolo ai primi anni del secolo scorso le associazioni femminili iniziarono a moltiplicarsi e di conseguenza, per le connotazioni politiche che i gruppi tendevano ad acquisire, a frammentarsi in funzione del versante che andavano a prendere.
Una posizione di distinzione netta fra movimenti femminili centristi e borghesi e movimenti sinistrorsi si venne a creare durante il VII Congresso della II Internazionale socialista che si tenne a Stoccarda dal 18 al 24 agosto 1907.
La data in cui cade la ricorrenza della Giornata Internazionale della Donna è l’otto marzo, ma questa data, che per il primo anno risale al 1917, niente ha a che fare con eventi in cui la donna è stata protagonista, poiché l’otto marzo 1917 sancisce in realtà la data di inizio della Rivoluzione russa di febbraio -relativamente all’uso del calendario Giuliano che all’epoca era ancora utilizzato in Russia, la data cadeva il 23 febbraio e da ciò rivoluzione di febbraio-.
Da allora, per quanto si cercasse di trovare altri avvenimenti accaduti l’otto marzo, per far sì che il Giorno della Donna non fosse legato a doppio filo con una specifica corrente politica, fino addirittura a inventarne di fittizi, la data della ricorrenza al femminile è rimasta la stessa.
A mio parere, aver dato un colore preciso ad un evento che coinvolge tutta la metà della mela di Platone è assolutamente riduttivo e banalmente scorretto.
La commemorazione della Giornata della Donna non deve avere un colore e neanche associarsi a simboli partitici, poiché la donna è donna a prescindere da una certa qual appartenenza e perché i problemi che la riguardano, primo fra tutti al momento attuale quello del femminicidio, sono questioni che non mutano in funzione di un colore politico: la mano assassina colpisce il rosso ed il nero indistintamente e di sicuro uno stemma politico non può fare da scudo ad un potenziale assassinio femminile.
Vero è, che un movimento assai importante, che andò creandosi negli anni sessanta del secolo scorso, risulti essere il femminismo, che porta all’estremo il concetto di indipendenza ed individualismo della donna sotto tutti i punti di vista ma con connotazioni chiaramente sinistrorse ed ultra sinistrorse, e perciò va da sé quanto (specialmente in Italia) sia acceso il colore di questo gruppo di attiviste e da ciò il passaggio all’appropriarsi della commemorazione della Giornata della Donna è praticamente automatico e inevitabile e ciò spinge la commemorazione su un versante ancora più ripido e piegato verso sinistra.
In realtà, secondo me, la ricorrenza in questione non deve prendere derive politiche ma non deve neanche svilirsi in una banale festa.
Di più, la commemorazione andrebbe cancellata dal calendario perché la giornata della donna è tutti i giorni e la donna deve godere di tutti i diritti senza bisogno che questi vengano ricordati come se il sesso femminile fosse una razza in estinzione.
Un piccolo inciso: la mimosa come simbolo del Giorno della Donna è stata scelta poiché era un fiore di basso costo e perciò facilmente reperibile ma perché accostare un fiore povero alla figura della donna?
Tag: Giornata della Donna, otto marzo Last modified: Marzo 8, 2024