PISA – Si terrà sabato 30 settembre il sesto Meeting organizzato dalla Fondazione Casa Cardinale Maffi Onlus, il cui tema per la corrente edizione è “Io sono più di un algoritmo, il valore di una carezza“, con il relativo programma illustrato presso la Sala Conferenze dell’Arcivescovado, alla presenza di Franco Falorni e Don Antonio Cecconi, rispettivamente Presidente Vice Presidente della Fondazione, oltre a Lamberto Giannini e Rachele Casali, registi dello spettacolo teatrale.
dì Giovanni Manenti
Un evento che, come di consuetudine, ha avuto la sua trasposizione nella pubblicazione di un libro omonimo che sarà presentato ufficialmente venerdì 29 settembre presso gli Arsenali Repubblicani in occasione del “Pisa Book Festival”, mentre la giornata del 30 settembre è costituita da due distinti appuntamenti, ovvero un convegno che inizierà dalle ore 9:30 alle 13 presso lo “Auditorium Giuseppe Tonio” dell’Opera della Primaziale posto in Piazza dell’Arcivescovado, al quale seguirà alleore 21:00 presso il Teatro Verdi lo spettacolo teatrale che ha già fatto registrare il tutto esaurito, con entrambi gli eventi ad avere come base il medesimo tema ricordato in premessa.
Quale sia l’importanza e la finalità della presente edizione, lo evidenzia il Presidente della Fondazione, Franco Falorni, sottolineando come: “l’edizione di quest’anno, che si estrinseca nella presentazione di un libro nell’ambito di un apposito Convegno, con successiva rappresentazione teatrale, avrà come filo conduttore un tema “Io sono più di un algoritmo, il valore di una carezza”, che rappresenta una sorta di provocazione dove, con la fragilità e persone fragili, si parla di algoritmi ed intelligenza artificiale, ma all’interno di queste formule vogliamo far sì che le decisioni della Politica, regionale e nazionale, cerchino di inserire un altro fattore, ovvero di come si rende il servizio e non soltanto del quanto, ragion per cui necessita un algoritmo umano che ci faccia crescere tutti nell’ottica di un miglioramento della vita, specialmente delle persone più deboli. I nostri fratelli e sorelle preziosi“, prosegue Falorni, “ovvero coloro che vivono quotidianamente la Fondazione Casa Cardinale Maffi nelle nostre otto strutture, partecipano in 24 allo spettacolo teatrale previsto la sera del 30 settembre al Teatro Verdi in veste di attori, ma dopo aver partecipato ad un laboratorio ad hoc che è durato un anno, il cha ci fa porre la domanda se il teatro auti o meno le persone fragili e, trattandosi del secondo esperimento dopo quello della scorsa edizione, la nostra risposta non può che essere affermativa, ragion per cui continueremo in futuro ad investire in tale settore per far star meglio e dare ancora più dignità alle persone meno fortunate di noi“.
Più nello specifico della rappresentazione, intervengono i registi Lamberto Giannini e Rachele Casali, con il primo a ricordare: “Si vive in un mondo costituito da paradigmi e protocolli e che rischia inevitabilmente di perdere interesse per la persona. come se non esistesse più l’essere umano, ma solo la Categoria, attribuendo etichette come un disabie, un detenuto, un affetto da problemi psichici ed altre, dimenticandosi che dietro alle stesse c’è sempre una persona che noi, viceversa. metteremo al centro della rappresentazione usando i nostri consueti linguaggi, ovvero poetici, comici, del corpo e della musica.
“La Compagnia della Fondazione Casa Cardinale Maffi“, aggiunge Rachele Casali, “è composta dai ratelli e sorelle preziosi della Fondazione stessa, oltre ad operatori che lavorano all’interno delle relative strutture e ad alcuni volontari della “Associazione Oltre” di Rosignano che recitano assieme a noi, per quella che è la seconda formazione rispetto a quella dello scorso anno, con alcuni innesti nuovi a compensare l’uscita di altri, potendo confermare che chi è arrivato ha potuto beneficiare dell’esperienza acquisita da chi è viceversa rimasto, così da comporre un gruppo affiatato come potrete rilevare personalmente“.
“L’esperienza con questa nuova Compagnia“, precisa Lamberto Giannini, “mi sento di definirla diversamente stimolante, in quanto in questo caso si lavora con dei soggetti, quali gli operatori, che stanno già a contatto diretto con i fratelli e sorelle preziosi, così da creare una sincronia dal punto di vista teatrale in realtà già esistente, mentre nelle altre Compagnie da me dirette i componenti dei Gruppi si incontrano soltanto a Teatro, così che il fatto che nel caso in esame vi sia la condivisione di parte della loro vita crea al tempo stesso delle facilitazioni e delle complicazioni che occorre saper sfruttare, rappresentando comunque una sfida che non posso che definire meravigliosa ed al tempo stesso incredibile“.
Il consueto appello a partecipare all’evento (anche se oramai il teatro è già esaurito), lo lancia Rachele Casali, sottolineando come: “assistere ad uno spettacolo del genere significhi sentirsi un po’ “scomodi”, per riflettere sul valore che ogni persona assegna quotidianamente ad una carezza,.nonché a cercare di guardare oltre a quelli che sono gli schemi e le prime impressioni, al fine di mettersi in gioco“.
Last modified: Settembre 25, 2023