Dopo alcuni mesi di stop, riprende il viaggio alla riscoperta dei cinema pisani, con la storia del non primo cinema di Pisa e conseguentemente d’Italia -dato che il primato cittadino coincide con quello nazionale-: il “Lumiére”.
Questa sala cinematografica, che esiste tuttora, ma non ha più la funzione di cinema, ha compiuto un percorso nel tempo sufficientemente accidentato ma ha saputo resistere fino a tredici anni fa nelle vesti di cinematografo.
di Leonardo Miraglia
La storia del “Lumiére” risale al 1905 -data di apertura, che lo pone, solo di pochi mesi, al secondo posto nella timeline delle aperture dei cinema, non solo pisani ma italiani, battuto sul filo di lana dall’”Artistico”, che è scomparso poco tempo dopo aver aperto i battenti ma avendo comunque fatto in tempo a stabilire il primato di primo cinema pisano e, udite udite, italiano-.
Ad un’incollatura di distanza troviamo, appunto, il “Primario Cinematografo Lumiére” (questo era il nome per intero), che vide la luce, anzi, meglio, vide il buio in sala per la prima volta il 16 dicembre del 1905.
La sede del cinema, aperto da Alessandro Agostini, proprietario di Palazzo Agostini e nonno dell’attuale proprietario Alessandro Agostini -omonimo dell’avo-, è sul retro del palazzo stesso (oggi, il “Lumiére” esiste ancora, sebbene di nome ma non di fatto, poiché nei locali del vecchio cinema ha sede un live club).
Inizialmente, quando il cinema non aveva ancora una connotazione ufficiale e neppure un nome, ossia dal 1899 al 1905, le proiezioni venivano effettuate nella sala da biliardo del Caffè dell’Ussero -altro locale storico, tuttora aperto, e che opera al piano terreno di Palazzo Agostini Venerosi della Seta, con affaccio sul Lung’Arno Pacinotti-.
Seppur non avendo stabilito il primato di primo cinema pisano ed italiano, il “Lumiére” sicuramente può annoverare il titolo di primo cinema ad aver proiettato immagini sonore poiché, il 19 ottobre del 1906, il professor Pietro Pierini dell’Università di Pisa realizzò fra le sue mura il primo esperimento di sonorizzazione di pellicole cinematografiche.
In seguito, a causa di opere di ristrutturazione, la sede del cinematografo venne spostata in Vicolo del Tidi, che si apre subito accanto all’ingresso del Caffè dell’Ussero e che si addentra sotto Palazzo Agostini, all’interno di alcuni antichi edifici originariamente costituenti la ex chiesa di Sant’Ilario in Porta Aurea.
Terminati i lavori, il cinema, che da quel momento si chiamerà “Splendor”, riapre i battenti il 22 dicembre del 1914; fino al 1944 il cinema fu attivo cambiando nome, fra l’anno di riapertura e la Seconda guerra mondiale, in “Splendore”.
Proprio nel 1944 il cinema fu danneggiato dai combattimenti avvenuti in città e fu costretto a chiudere; riaprì nuovamente nel 1946 con il nome stavolta di “Supercinema”. Da allora la sala di proiezione ebbe alterne fortune, ma riuscì sempre a rimanere aperta -per un periodo, negli anni ‘70/’80 del secolo scorso, fu addirittura un cinema a luci rosse, con il nome di “Mignon”-.
Verso la fine del ‘900 il cinema, che nel frattempo era tornato ad essere una sala con proiezioni non pornografiche e si era di nuovo chiamato “Splendor”, dovette ulteriormente abbassare le serrande e rimase chiuso fino al 2004, quando la società Lumiére srl lo riportò in vita, lo rinominò, come in origine, “Lumiére”, e riuscì a tenerlo operativo fino al 14 febbraio 2011, data che vide l’ultima proiezione di uno dei cinematografi più antichi del mondo. In questo ultimo periodo la sala proiettò opere di caratura museale nella storia del cinema.
Dopo la definitiva chiusura, passarono due anni e nel 2013 la struttura fu di nuovo riaperta ma con uso diverso, ossia uno spazio dedicato all’intrattenimento, mantenendo il nome del vecchio cinematografo.
Così si è mossa nel tempo la vita del “Primario Cinematografo Lumiére”, affrontando due guerre mondiali e svariati incidenti di percorso. Tanti pisani lo hanno visto crescere, cambiare, cadere e rialzarsi ed hanno potuto apprezzare i film proiettati sul suo schermo ed in qualche occasione anche godere della visione delle sue pellicole, entrando senza farsi riconoscere.
Adesso la sala è rimasta quasi la stessa di quella che accoglieva ben 700 spettatori ma niente di più, niente più cinema e ciò non può fare altro che rattristarci e provare a rifarci alla sua memoria.
Last modified: Marzo 2, 2024