PISA – Uno studio dell’Università di Pisa, condotto dal professor Angelino Carta e Filip Vandelook del Meise Botanic Garden, ha esaminato l’evoluzione dei semi negli ultimi 150 milioni di anni, rivelando una stretta relazione tra evoluzione, cambiamento climatico e innovazioni riproduttive nelle angiosperme (piante a fiore). La ricerca, pubblicata su New Phytologist, ha analizzato i semi di 900 specie di angiosperme, esaminando il rapporto tra le dimensioni dell’embrione e le riserve nutritive.
I risultati hanno mostrato che i cambiamenti climatici hanno promosso una diversificazione delle angiosperme, che hanno adattato le proprie strategie riproduttive a nuovi ambienti. L’evoluzione dei semi ha coinciso con la comparsa dei principali modelli strutturali dei fiori, spingendo la biodiversità in quella che è stata definita la “Rivoluzione Terrestre delle Angiosperme”.
Lo studio ha anche rivelato che, con la diminuzione delle temperature globali, è stata favorita la comparsa di semi con embrioni più grandi, capaci di germinare più velocemente in ambienti secchi. Tuttavia, semi con maggiori riserve nutritive e embrioni più piccoli, che ritardano la germinazione, continuano a essere vantaggiosi in ambienti umidi e forestali.
La ricerca, che ha un grande valore sia per la comprensione del passato evolutivo delle piante che per le risposte future ai cambiamenti climatici, si è basata su un vasto dataset di caratteristiche dimensionali e strutturali dei semi, utilizzando materiali vivi e conservati.
FOTO TRATTA DA www.unipi.it
Last modified: Marzo 5, 2025