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Etichette Pericolose

Etichette Pericolose

Di Giulia Cecchi

Con l’ultimo articolo, in cui avevamo affrontato le etichettature ambientali, ci eravamo lasciati con la promessa di parlare invece di etichette di sostanze e miscele pericolose, quelle etichette con il rombo rosso che troviamo spesso su molti prodotti.

Come si leggono le etichette di pericolo? Quante ne esistono?

Oggi ho intervistato per voi la collega Vania Campigli, dottoressa in Scienze Ambientali che lavora in ARCHA da oltre 15 anni.
Vania si occupa, oltre che di Business & Development, anche di pratiche ambientali e di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro per i nostri clienti.

Ciao Vania! Allora, iniziamo subito. Cosa mi dici dei simboli di pericolo che vediamo spesso su molti prodotti?

Ciao Giulia! Per essere precisi, il termine corretto non è simbolo ma “pittogramma”.
I pittogrammi di pericolo hanno una forma di rombo con bordo rosso che delimita un simbolo nero su sfondo bianco. Spesso questi pittogrammi sono accompagnati da diciture, chiamate avvertenze, come PERICOLO o ATTENZIONE e indicano la gravità del pericolo.

Se non ricordo male, ci sono pericoli diversificati, corretto?

Sì esatto. Le classi di pericolo sono divise in tre: troviamo pericoli fisici, pericoli per la salute e pericoli ambientali. È importante però citare, in questo contesto, il regolamento CLP, prima di addentrarci nei diversi pittogrammi.

Certamente, quindi cosa è questo regolamento?

Il regolamento CLP è il regolamento europeo relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele chimiche.

Questo regolamento ha introdotto in tutta l’Unione europea un nuovo sistema per la classificazione e l’etichettatura delle sostanze chimiche, basato sul Sistema mondiale armonizzato delle Nazioni Unite (GHS dell’ONU).

Le informazioni più importanti per la salute e sicurezza sono contenute nelle schede di sicurezza dei vari prodotti e nelle etichette.

La scheda di sicurezza è quel documento che racchiude quindi tutte le informazioni circa la composizione e pericolosità di un prodotto?

Sì esatto. Va sottolineato però che l’etichetta rimane la forma più rapida ed efficace di informazione. Sinteticamente fornisce infatti le informazioni di base e necessarie per lo stoccaggio, manipolazione, uso del prodotto, e la sua pericolosità. È obbligatoria per ogni prodotto pericoloso contenuto in un qualsiasi imballaggio e deve essere leggibile in senso orizzontale. Deve essere scritta nella lingua dello stato membro in cui il prodotto è immesso sul mercato e deve avere delle dimensioni ben precise, che possiamo riportare se vuoi: 

Dimensioni
Capacità dell'imballaggio Dimensioni minima dell'etichetta
<= 3 litri 52 x 74 mm
<= 3 litri <=50 litri 74 x 105 mm
>= 50 litri ma <=500 litri 105 x 145 mm
> 500 litri 148 x 210 mm

L’etichetta secondo il CLP deve essere saldamente affissa sulla superficie dell’imballaggio e deve includere quanto segue:

  • il nome, l’indirizzo e il numero di telefono del fornitore
  • l’Identificatore del prodotto
  • ove applicabile, pittogrammi di pericolo, avvertenze, indicazioni di pericolo
  • informazioni supplementari anche richieste da altre normative
Cosa Come
Nome indirizzo e telefono del fornitore ovvio
Q.tà nominale (se non indicato sul collo)
Indicatori del prodotto Nome commerciale Identificazione delle sostanze che contribuiscono alla classificazione
Pittogrammi (almeno 1/15 della superficie)
Avvertenze PERICOLO (DANGER) oppure ATTENZIONE (WARNING)
Indicazioni di pericolo Frasi H (ex frasi R)
Consigli di prudenza Frasi P (massimo 6) ex frasi S
Informazioni supplementari C' è una regolamentazione specifica

Per le miscele pericolose in etichetta, ove applicabile, è previsto anche l’UFI (Unique Formula Identifier, costituito da 16 caratteri alfa numerici).

Che cosa è l’UFI?

Il codice UFI è un codice ideato nel 2017 dall’ECHA, l’agenzia europea per le sostanze chimiche.

Di cosa si tratta?

Il codice UFI è un identificatore di formula composto da 16 caratteri che collega le informazioni sulla miscela, ne indica quindi le composizioni, la denominazione commerciale e le informazioni tossicologiche. Quando si producono sostanze, anche se non classificate come pericolose, si deve tener conto che si immettono sul mercato prodotti che, se usati in modo improprio, possono risultare nocivi per chi li manipola e per l’ambiente.

Per questo dal 1° gennaio 2021 è entrato in vigore l’obbligo sancito dal Reg. UE 542/2017 di notificare presso il portale PCN (Poison Center Notification) di ECHA (Agenzia europea per le sostanze chimiche) le informazioni sulla miscela e di apporre sulle etichette dei prodotti questo codice UFI (Unique Formula Identifier) che rimanda alla notifica.

L’obbligo della notifica riguarda tutti i prodotti classificati come pericolosi (esclusi quelli classificati per l’ambiente). Su base volontaria si possono notificare anche i prodotti non pericolosi.

Per creare un UFI è necessario il numero di partita IVA dell’azienda e un numero di formulazione specifico per la miscela. Inserendo questi due numeri nello strumento online generatore di UFI dell’ECHA verrà fornito il codice.

È obbligatorio apporlo sull’etichetta di tutti i prodotti che contengono una miscela pericolosa e posizionarlo in modo da essere trovato facilmente.

Sull’etichetta, come abbiamo detto poco fa, ci sono anche i pittogrammi, i rombi rossi, che indicano il tipo di pericolo.

Ma i pittogrammi sono uguali per tutti all’interno dell’Europa?

Sì, sono uguali e sono questi di seguito:

Quindi l’etichetta riportata sui prodotti tiene conto di tutti i pericoli potenziali connessi con la normale manipolazione ed utilizzazione delle sostanze e dei preparati pericolosi nella forma in cui vengono commercializzati. Ovviamente insieme all’etichetta bisogna leggere con attenzione la scheda di sicurezza del prodotto…

Però questo argomento forse potrebbe essere trattato nel prossimo articolo, non credi?

Sì, meglio dividere le due cose. Intanto posso anticipare che  per consentire agli utilizzatori professionali di adottare le misure necessarie per la protezione della salute della sicurezza e dell’ambiente sul luogo di lavoro, il responsabile dell’immissione sul mercato di un preparato pericoloso deve fornire gratuitamente al destinatario del preparato una scheda informativa in materia di sicurezza. La scheda può essere consegnata su supporto cartaceo oppure, nel caso in cui il destinatario disponga dell’apparecchiatura necessaria per il ricevimento, su supporto informatico.

Quindi le schede di sicurezza sono tipo i documenti di identità dei prodotti?

Eheheh esatto Giulia, le schede di sicurezza sono le “carte di identità” delle sostanze o preparati e devono essere redatte nei 16 punti previsti dalla normativa comunitaria. Ne parliamo nel prossimo articolo così ti spiego meglio come si legge una scheda di sicurezza!

Se avete delle domande per il nostro esperto scrivete a:

Last modified: Giugno 30, 2023
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