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Enrico Bruni (PD): “Acque pubblica, no alla Multiutility che penalizza Pisa”

PISA- Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Enrico Bruni, Consigliere Comunale (PD).

Le ultime analisi finanziarie sul progetto della Multiutility toscana confermano timori già diffusi: la nuova holding multi-servizi, gravata da un debito superiore a mezzo miliardo di euro, punta sul settore idrico come ancora di salvezza. Un rapporto di Moody’s evidenzia che senza il contributo di Publiacqua – l’azienda idrica fiorentina – la Multiutility “Plures” perderebbe equilibrio economico e rischierebbe il default. Ciò mette in luce un problema evidente: il servizio idrico rischia di essere sfruttato per coprire debiti e generare profitti, anziché migliorare le infrastrutture o ridurre le tariffe locali. L’ingresso di Acque SpA nella Multiutility appare sempre più un’operazione politica rischiosa, volta a far confluire anche l’acqua pisana in un conglomerato destinato a sostenere bilanci fragili di altri settori, come quello dei rifiuti, piuttosto che tutelare un bene comune essenziale. Questo comporterebbe una perdita di autonomia per il territorio pisano, che vedrebbe ridotta la propria voce nelle decisioni su un servizio vitale. Gli equilibri societari della holding sembrano infatti favorire il capoluogo regionale, relegando Pisa e altre aree a posizioni subalterne, sollevando dubbi di equità e democrazia territoriale. L’integrazione nella Multiutility comporta anche rischi concreti per cittadini e utenti: aumento delle tariffe e peggioramento del servizio, come dimostrano altri casi simili, dove gli utili finiscono agli azionisti anziché in investimenti sulle reti. I residenti di Pisa, della Valdera e dell’Empolese potrebbero trovarsi a finanziare debiti e investimenti decisi altrove, mentre le necessità locali rimarrebbero in secondo piano. È quindi legittimo temere che il nostro territorio paghi per debiti altrui e diventi terreno di conquista senza benefici concreti. Pisa rivendica pari dignità e il diritto a decidere sul proprio futuro, soprattutto su un bene comune come l’acqua. Se si vuole davvero garantire un’acqua pubblica in Toscana, l’unica strada è quella indicata da Alessandra Nardini: creare un nuovo soggetto fuori da Plures, dove far confluire tutte le quote oggi in mano a comuni e privati, per gestire il servizio idrico integrato attraverso una gestione in house providing.“, conclude il comunicato stampa.

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Last modified: Ottobre 31, 2025
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