PISA – Confcommercio Provincia di Pisa commenta la Relazione Annuale sullo stato dell’Economia Provinciale della Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest, evidenziando una crescita nel settore dei servizi e del turismo, ma anche le persistenti difficoltà del commercio al dettaglio.
Dinamica Imprenditoriale
La provincia di Pisa ha registrato una dinamica imprenditoriale positiva nel 2024, con una crescita dello 0,5% e 41.095 imprese iscritte a fine dicembre. Il saldo tra iscrizioni (2.310, +6,3%) e cessazioni (2.097, +3,5%) si attesta a +213 unità, superando il dato del 2023 (+147). Questa performance è superiore alla media regionale (+0,2%) e in linea con quella nazionale (+0,6%). Il settore dei servizi si conferma il motore trainante, generando il 72,5% del valore aggiunto provinciale, registrando una crescita reale dello 0,8%. Un dato confortante che evidenzia la resilienza e la capacità di adattamento del terziario.
“I dati del 2024 ci mostrano un’economia pisana resiliente, con il settore dei servizi che si conferma assolutamente trainante e una dinamica imprenditoriale complessivamente positiva” afferma il Direttore Generale Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli.
“Particolarmente importanti i numeri del turismo, con dati molto positivi per Pisa e la provincia, che si conferma fortemente attrattivo soprattutto per il turismo internazionale, grazie anche a un sistema di accoglienza alberghiero in crescita, dove gli operatori continuano a investire per migliorare e qualificare sempre di più l’offerta. Tuttavia, non possiamo non allarmarci osservando le oggettive e grandissime difficoltà che riguardano settori chiave come il commercio al dettaglio, particolarmente critico per il non alimentare, che richiedono, come sosteniamo da anni, un’attenta analisi e l’implementazione di concrete politiche di sostegno mirate a difendere e promuovere questo settore così vitale per la vivibilità delle nostre città”.
I dati
Il settore dei servizi nel complesso è avanzato con +170 imprese (+0,7%). Tuttavia, all’interno di esso si osservano andamenti contrastanti:
- Il commercio al dettaglio ha proseguito la sua fase negativa, perdendo -94 unità (-1,7%), con il commercio ambulante particolarmente colpito, mentre l’e-commerce continua a crescere (+30 unità). Anche il commercio all’ingrosso ha subito una diminuzione (-49 unità).
- Le attività legate al turismo (alloggio +31 unità, +5,4% e ristoranti +40 unità, +2,2%) mostrano una crescita sostenuta.
- I bar hanno continuato a ridursi (-18 unità, -1,9%).
- Le attività professionali (+53 unità, +3,4%), quelle artistiche, sportive e di intrattenimento (+20 unità, +3,2%) e i servizi di supporto alle imprese (+29 unità, +1,9%) sono in positivo.
Turismo 2024: Pisa cresce soprattutto con gli stranieri
Il 2024 è stato un anno da record per Pisa, che ha registrato oltre 2 milioni (2.189.112) di presenze turistiche (+ 7,6% rispetto al 2023), trascinate soprattutto dagli stranieri (il 58,8% del totale). Il 2024 ha segnato un anno di consolidamento per il turismo nella provincia di Pisa, grazie alla spinta decisiva della componente internazionale. Le presenze complessive, sono cresciute del 4,8% rispetto all’anno precedente, mentre gli arrivi hanno registrato un aumento ancora più marcato, pari al 10,8%. A spingere il settore è stato il turismo straniero (+12,8% presenze), con Germania, Olanda, Regno Unito e Francia.
Nel 2024, il sistema ricettivo della provincia di Pisa ha mostrato segnali contrastanti, con una buona performance del comparto alberghiero e una flessione del segmento extralberghiero tradizionale. Negli ultimi dodici mesi, il comparto alberghiero della provincia di Pisa ha mostrato una performance positiva, registrando un aumento delle presenze del 5,7% rispetto al 2023, per un totale di circa 1,4 milioni di pernottamenti. Gli arrivi hanno evidenziato un incremento ancora più marcato, pari al 7,3%, segnalando una buona capacità attrattiva e una domanda in consolidamento. Si tratta di un risultato nettamente superiore alla media regionale, dove le strutture alberghiere hanno segnato incrementi più modesti (+1,2% le presenze e +2% gli arrivi), evidenziando così una maggiore dinamicità del tessuto ricettivo pisano.
La crisi del commercio
Tra il 2019 e il 2024 perse oltre mille attività commerciali e pubblici esercizi in provincia di Pisa. Il tessuto commerciale provinciale ha perso complessivamente circa 1.100 strutture tra attività dedicate al dettaglio e pubblici esercizi rispetto al 2019, pari a una riduzione del 9%, una flessione superiore alla media regionale (-6%) e nazionale (-5%), corrispondente a una perdita di quasi 220 attività in media ogni anno. Il calo ha interessato la maggior parte dei comparti, pur con alcune eccezioni che evidenziano segnali di tenuta. Il commercio al dettaglio alimentare in sede fissa ha registrato una contrazione di circa 130 imprese (-13%), superiore alla media toscana (-8%) e nazionale (-6%). Attualmente, sono circa 860 le attività in questo segmento, concentrate soprattutto nelle rivendite di carne, pane, tabacchi, latte, caffè e altri generi alimentari. Tuttavia, questi comparti risultano anch’essi in contrazione, con cali particolarmente accentuati nelle macellerie (-17%, -37 imprese) e nelle panetterie (-17%, -24 imprese). Particolarmente rilevante è la flessione subita dai negozi di frutta e verdura, ridottisi di circa un terzo rispetto al periodo pre-pandemico. Hanno mostrato invece una maggiore resilienza le rivendite di latte, caffè e altri generi alimentari e quelle di bevande – comparti relativamente più diffusi in provincia – pur registrando anch’esse una contrazione rispetto al 2019 (rispettivamente -5% e -6%).
Molto marcata è stata anche la riduzione del commercio al dettaglio non alimentare, che ha perso circa 400 attività (-10%), con una variazione in linea con la media regionale e di poco superiore a quella nazionale (-9%). In questo ambito, il settore dell’abbigliamento – il più numeroso – ha subito una contrazione del 16%, corrispondente a 130 attività in meno, riducendo il proprio peso sul totale del commercio non alimentare al 19%. Particolarmente drammatica appare la crisi del commercio ambulante, che ha registrato una contrazione di quasi 640 attività (-30%), scendendo sotto quota 1.500 imprese.
Last modified: Maggio 30, 2025