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Gli Amici di Pisa: “Nuovo Aeroporto di Firenze: i rischi ambientali ed economici che gli enti locali non possono ignorare”

PISA – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa de Gli Amici di Pisa.

Nel precedente articolo “Il gioco non vale la candela” avevamo annunciato l’analisi del Parere n. 106 della Commissione VIA/VAS sulla Project Review del nuovo aeroporto di Firenze. Limitandoci alle premesse del documento, emergono aspetti di rilievo: il Regolamento RRF prevede che nessuna misura dei piani di ripresa possa arrecare danno agli obiettivi ambientali stabiliti dalla Tassonomia europea; allo stesso modo, il Regolamento (UE) 1060/2021 impone che i fondi europei sostengano attività coerenti con le priorità climatiche dell’Unione e che non comportino impatti ambientali significativi. A ciò si aggiunge quanto espresso dal Decreto VIA 678, secondo cui, anche con le misure di mitigazione previste, non è possibile escludere che il Piano aeroportuale produca effetti negativi sull’integrità del Sito Natura 2000. In questo contesto appare difficile giustificare l’uso di fondi pubblici per la realizzazione dell’opera senza la piena garanzia del rispetto dei Regolamenti europei. È utile ricordare che Toscana Aeroporti, già nel 2018, aveva dichiarato che senza i 150 milioni di contributi pubblici l’intervento non sarebbe stato sostenibile economicamente. Se allora il costo previsto era di 300 milioni, oggi potrebbe superare i 700 milioni, fino a sfiorare il miliardo considerando anche le opere connesse. Diventa quindi legittimo chiedersi chi sarà responsabile di eventuali danni erariali nel caso di un’approvazione tecnica ed economica non adeguatamente supportata. Qualora intervenissero le istituzioni europee o la Corte dei Conti, i costi ricadrebbero sulla società e sugli azionisti pubblici e privati, e dunque anche su Comuni, Province e Regione. È un rischio che gli enti locali non dovrebbero sottovalutare. Contro il Decreto 678 è possibile presentare ricorso al TAR entro 60 giorni o ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni. Trattandosi di un tema strettamente ambientale, invitiamo le associazioni territoriali ad approfondire la questione e ad agire nelle sedi opportune.“, conclude il comunicato.

Last modified: Novembre 27, 2025
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