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Quando i social ci allontanano da noi stessi: il nuovo allarme degli esperti

PISA- Sentirsi meno in contatto con il proprio corpo, prestare meno attenzione alle sensazioni fisiche, percepirsi più distanti dalla propria esperienza corporea: l’uso problematico dei social media può contribuire a questo distacco.

È quanto rileva uno studio pubblicato sul Journal of Behavioral Addictions, dal titolo “A 2-wave study on the associations between dissociative experiences, maladaptive daydreaming, bodily dissociation, and problematic social media use”, firmato da Silvia Casale (Università di Firenze), Simon Ghinassi (Università di Pisa) e Jon D. Elhai (University of Toledo, USA).

La ricerca, condotta su 216 studenti universitari italiani tra i 18 e i 33 anni in due momenti a distanza di quattro mesi, mostra che oltre metà dei partecipanti utilizza i social almeno due ore al giorno. Instagram è la piattaforma più frequentata, seguita da TikTok.

Per la prima volta – spiega Ghinassi – emerge chiaramente la direzione del legame: non è la dissociazione corporea a generare l’uso problematico dei social, ma è l’uso compulsivo delle piattaforme incentrate sull’immagine a favorire nel tempo il distacco dal proprio corpo“. Secondo Casale, l’editing delle immagini e la continua esposizione a versioni idealizzate di sé “portano a guardarsi dall’esterno, come osservatori di sé stessi“, con un graduale incremento delle esperienze dissociative.

Lo studio evidenzia anche un’altra possibile conseguenza: l’aumento dell’“assorbimento immaginativo”, cioè la tendenza a immergersi nei propri mondi interiori a scapito dell’attenzione alla realtà.

Secondo i ricercatori, uno dei modi per prevenire questi effetti è promuovere un uso più consapevole dei social media e una maggiore attenzione al rapporto con il proprio corpo e con l’ambiente circostante.

Last modified: Dicembre 11, 2025
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