Scritto da 11:27 am Pisa SC

Pisa, ci voleva un po’ di (Gargi)ulo. I nove you!


PISA – Prima vittoria del 2023 per il Pisa, raccontata come al solito dalla nostra Chicca nella rubrica “Pallone di-pendente”.

Tutto in novanta minuti. La paura e il sogno. La preoccupazione e il sorriso. Gli errori ed il gioco. L’ansia e la personalità. Lo psicanalista e l’allenatore. Inspiegabile, se non fosse il nostro Pisa.

Che, purtroppo, di improvvise sparizioni dal campo nella sua storia ne ha messe insieme pure troppe. Anche quando non ci sarebbe neanche un segnale. Come a Reggio Calabria dopo un primo tempo giocato dalla squadra in modo impaurito, impreparato, distratto, pasticcione, incapace a gestire con disinvoltura un pallone come se qualcuno avesse premuto un interruttore togliendo la luce.

Un primo tempo che, credeteci, non vedevamo l’ora che finisse. Poi, nella seconda frazione di gioco, “todo cambia” come ci insegna Mercedes Sosa: due gol, il primo del neo acquisto Gargi(ulo) – il cui merito va anche a Sibilli (cosa ci stavamo perdendo!) – il raddoppio del numero nove Gliozzi. Così, per usare termini sanremesi, l’orchestra di “supereroi” diretta da Mister D’Angelo ha iniziato a giocare. Bene. Applausi. Pressing alto con movimenti di tutti i giocatori, che uno non si spiega perché prima non fossero mai, o quasi, stati visti. Velocità. Uno, massimo due tocchi, avendo sempre in testa l’idea di puntare la porta avversaria. Verticalità. La sensazione di una squadra di nuovo sbocciata.

Fortuna, perché se sei del Pisa sabato il Pisa lo volevi far vincere in qualsiasi modo: con una preghierina, con la prepotenza, con la magia. Con il culo, appunto. Una vittoria, per giunta in trasferta, contro la Reggina seconda in classifica, non è però solo figlia del futile capriccio di una qualche volubile divinità cieca. E’ piuttosto lo statisticamente pirotecnico esito di una partita che per le strane contorsioni di quel gioco imprevedibile che è il calcio si era con ostinazione bloccata sullo zero a zero.

Dies aureo signanda lapillo, d’accordo: la buona (e tanto più la cattiva) sorte gioca sempre un match a parte al quale non possiamo attivamente partecipare se non alla fine per pagare il conto della sconfitta o, come in questo caso, per raccogliere un successo. Insomma è andata bene, quei sabati bellissimi dove vedi giocare mezza partita e la vincono i neroazzurri.

Ora sarà necessario tenere a mente i secondi quarantacinque minuti. Quelli in cui si è visto il Pisa che sarà. Quelli che devono essere dilatati a sessanta, settanta, ottanta. Quando avverrà, ci sarà da divertirsi!

Last modified: Febbraio 13, 2023
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