Adiconsum Pisa poco tempo fa aveva fatto un ricorso per conto di un consumatore a cui erano stati sottratti i fondi presenti sul suo conto corrente a causa di una truffa.
La truffa è stata perpetrata attraverso una telefonata ricevuta dal consumatore e proveniente dal numero verde del suo istituto bancario, che poi è stato scoperto essere stato clonato, che lo avvisava di una truffa in atto.
di Leonardo Miraglia
La chiamata invitava il consumatore ad utilizzare un link inviato con un sms, anche questo clonato, da utilizzare per inserire le proprie credenziali e bloccare così l’operazione fraudolenta; in realtà così facendo il consumatore è caduto nella trappola dello spoofing – ossia la falsificazione dell’identità – e si è visto prosciugare il conto corrente.
L’ABF, accogliendo il ricorso, ha rilevato che l’accesso del consumatore all’area personale dell’home banking sollecitata dal truffatore è avvenuto mediante l’inserimento delle sole username e password; la banca non è riuscita a dimostrare che questa operazione, propedeutica al pagamento autorizzato inconsapevolmente dal consumatore truffato, è avvenuta con autenticazione “forte” (quindi mediante OTP), come prevedono le disposizioni di legge.
Così, pochi giorni fa, l’Arbitro Bancario e Finanziario ha accolto il ricorso ed ha condannato la banca alla restituzione al consumatore pisano dell’intera somma sottratta.
Last modified: Luglio 22, 2024
