PISA – La Casa di Cura San Rossore di Pisa con l’installazione dell’opera monumentale dello scultore Antonio Signorini apre per la prima volta i propri spazi all’arte.
“Hydra. La Bellezza essenziale” è il titolo di questo primo progetto espositivo fortemente voluto dal Gruppo Madonna, che detiene la clinica conosciuta in tutto il mondo per la sua eccellenza nella cura del paziente e per la sua capacità di investire nella ricerca e nella strumentazione più avanzata in campo biomedico.

L’idea di dare il via ad un percorso d’arte per accogliere tutti i giorni i numerosi pazienti, accompagnatori, medici e operatori sanitari, nasce dalla certezza che l’arte sia essenziale per il benessere e, come provato da molti studi, migliora l’esperienza del paziente, ma non solo: la presenza dell’arte in questo contesto è lo specchio di valori importanti come la cura, l’impegno, la qualità e l’attenzione.

Hydra è il nome della danzatrice monumentale in bronzo che con la sua grazia e la sua leggerezza entra dolcemente e in punta di piedi nel Parco antistante la Casa di Cura. L’opera è un invito alla bellezza e all’arte, un tributo al movimento e all’equilibrio. La sua bellezza essenziale, così come il titolo scelto per inaugurare quest’installazione, è un arricchimento artistico e culturale della Casa di Cura ma è anche l’arricchimento di uno spazio che si rinnova creando armonia e pacata riflessione.
Antonio Signorini è nato a Pisa ma è famoso nel mondo, dove le sue opere arricchiscono importanti collezioni pubbliche e private ha scelto, in sintonia con la Casa di Cura, Hydra per il parco della Casa di Cura. L’artista in questo periodo è protagonista di un’ulteriore installazione in città con i cavalli monumentali Arcturus e Sun in Piazza dei Miracoli, progetto promosso dall’Opera della Primaziale.

Ma chi è Hydra, e perché quest’opera? Hydra è una figura femminile, una danzatrice, un invito a prendere la vita con più leggerezza, è una delle figure il cui tema parte da una ricerca sull’Africa e sull’acqua dell’artista. Questa figura ieratica, sottile, solenne, rappresenta la fluidità intesa come un tributo al movimento, una sfida all’equilibrio. Equilibrio e movimento che sono i binari della mobilità, del non fermarsi, del continuare, proseguire, perseverare.
Un lieve passo di danza cela molte cose dentro di sé. Spesso si danno per scontati il muoversi e il muoverci, e invece il meccanismo psico-fisico alla base di ogni movimento è altamente complesso, così come è complesso l’equilibrio di Hydra la cui figura poggia su un solo piede e, come quasi tutte le sculture di Signorini, si trova alla base una ricerca sulla gravità e sul singolo movimento inteso come summa di tutti i movimenti. Una scultura in bronzo è qualcosa di terribilmente stabile, la materia non consente eccezioni, ma la ricerca si sviluppa sull’opposto dell’essenza della materia che qui viene investita di leggerezza e movimento come in una sorta di alchimia.
Il valore e la presenza dell’arte nei luoghi di cura appartiene alla contemporaneità come al passato. Gli esempi in questo campo sono davvero eccezionali e attraversano tutto il mondo con numeri, a volte, anche impressionanti, come nel caso della Cleveland Clinic che conta 225 sedi in tutto il mondo e possiede oltre 7.000 opere d’arte; o come nel caso della Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles la cui filosofia, rispetto al percorso d’arte istituito già a partire dagli anni ’60, è così riassunta: “Gli ospedali dovrebbero essere sterili dal punto di vista fisico, ma non necessariamente dal punto di vista emotivo o intellettuale”, oggi la loro collezione è cresciuta fino a contare oltre 4.000 opere di ogni tipo realizzate da oltre 1.200 artisti, tra cui Picasso, Warhol, Hockney e altri grandi Maestri dell’arte.
Tra gli ulteriori, importanti esempi di arte terapeutica, vi sono, l’americana Mayo Clinic che nei suoi 70 centri in tutti il mondo testimonia l’importanza di un ambiente curativo percorso da opere d’arte, nel caso specifico da nomi imponenti come Auguste Rodin, Dale Chihuly, Warhol, Alexander Calder; il MarinHealth Medical Center di San Francisco, con una collezione comprende 240 opere scelte con cura per divenire punto di coinvolgimento e distrazione; altro importante esempio è l’Ospedale cantonale di Aarau, in Svizzera, che possiede più di 3.000 opere e la cui collezione, curiosamente, è nata negli anni ’50 grazie alle donazioni di primari, direttori e medici che hanno arricchito l’ospedale con opere provenienti dalle loro collezioni private.
Gli esempi sono davvero molti e non sorprende affatto come, proprio in Italia, si sia costituita l’associazione dei 13 ospedali più belli e antichi d’Italia. Sono gli ospedali storici, splendidi esempi di architettura e arte, mura antiche dove si pratica la medicina più moderna, e dove la cura è anche la bellezza di cui sono costituiti. Esempi eccellenti sono l’Ospedale Santa Maria Nuova, a Firenze, l’Ospedale Santo Spirito in Sassia a Roma; l’Ospedale SS. Giovanni e Paolo con l’ex Ospedale San Lazzaro dei Mendicanti e il complesso Santa Maria del Pianto a Venezia.
L’arte è una buona medicina, da sempre. Conforta, eleva lo spirito e afferma la vita e la speranza. L’arte in ambito sanitario, unita a cure e servizi eccellenti, crea un ambiente che favorisce la guarigione e sostiene il lavoro dei professionisti medici. L’arte è l’espressione più bella e nobile dell’uomo, la sua ricchezza e il suo messaggio non dovrebbero mancare in nessun luogo.
Last modified: Settembre 9, 2025












