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Il Pisa tra Propaganda, Realtà e Dangelismo

PISA – Dopo il pareggio a reti bianche a Frosinone torna l’appuntamento con la rubrica “Pallone di-pendente” della nostra Chicca e basta così.

Venerdì scorso, il pisanissimo Gian Alfonso Pacinotti è stato ospite del programma televisivo Propaganda Live in onda su LA7 e condotto da Diego “Zoro” Bianchi. Il fumettista, illustratore e regista, al secolo Gipi, con una narrazione intensa, sincera e coinvolgente ha parlato al pubblico del suo amore per il Pisa da quando è tornato in panchina Mister D’Angelo. Mantenuta intatta la sua cadenza pisana, non sono solo per quei “deh” caduti ritmici alla fine delle frasi, il suo modo di parlare è infatti sembrato impermeabile all’insidioso e contagioso romanesco. Per fortuna! È difficile non voler bene a Gipi, non affezionarsi alla sua epica di provincia soprattutto dopo quel racconto appassionato su quello che ha costruito Luca D’Angelo a Pisa che, a questo punto, meriterebbe il suo personalissimo neologismo: il Dangelismo.

E sono certa che Fiorello con il suo “ismo” aggiunto ad ogni parola/categoria portato come tema anche nella trasmissione Viva Rai 2 è pronto alla citazione. Indipendentemente da come andrà a finire questa stagione, l’allenatore ormai ha segnato con le sue scelte, il suo gioco e i suoi atteggiamenti la storia neroazzurra. Quando vince, vince di cuore, perché c’ha in pugno la squadra, bello nel mostrare la bontà come un valore. Che dentro un mondo di cattivi, non ci dispiace affatto.

Sempre in tema di Pisa e Roma, con tutte le strade che hanno portato domenica a Frosinone, nasce spontanea una riflessione. Si può realizzare in Italia uno stadio moderno, uno stadio di terza generazione come di quelli che si è abituati a vedere soltanto all’estero, praticamente da zero, in poco più di un anno? Sì, è possibile. Tutte le strade da Frosinone partono dal pensiero del collaterale schiaffo d’immagine proveniente dalla Ciociaria e gravante, vuoi sulla Roma immersa nel “pasticciaccio brutto” dello stadio, vuoi su Pisa e la sua questione dell’Arena, ché a Frosinone, a differenza appunto di queste due città, il nuovo stadio c’è. Un impianto moderno con 16.125 posti a sedere e al coperto con skybox, area hospitality, uno store ufficiale, aree ristoro e tutti i comfort che una struttura del genere oggi richiede. Uno stadio nato dalla sinergia tra amministrazione comunale e società di calcio che ha richiesto un investimento complessivo di circa 20 milioni di euro: 9 dal Comune e 11 da parte del privato per dare il volto definitivo al “Benito Stirpe”. Una struttura di proprietà comunale gestita dal privato, una società esterna legata al Frosinone Calcio, per 45 anni con la formula della concessione di lavori pubblici. Da questa considerazione l’auspicio che, non tanto a Roma che della Maggica ci importa il giusto limitatamente ad obblighi familiari (la figlia come regalo di compleanno ha chiesto la maglia di Dybala, che sconfitta!), quanto a Pisa una nuova Arena Garibaldi possa prima o poi diventare realtà.

A proposito di realtà, il Pisa domenica in notturna è uscito imbattuto (0-0) dal campo sportivo di cui sopra strappando un prezioso e prestigioso punto alla capolista del campionato. Sabato arriva il Brescia; torniamo nel nostro vecchio stadio neroblù perché sia ancora una volta il sold out innamorato.

Last modified: Dicembre 14, 2022
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