PISA – E’ toccato a Guglielmo Marconi, in occasione dei 150 anni dalla nascita, inaugurare la trilogia di Personaggi famosi – gli altri due saranno Giacomo Puccini e Marco Polo, in programma il 24 e 27 giugno prossimi – che il cartellone dell’edizione 2024 del “Pisa ScottoFestival” propone al pubblico, così che la figura del celebre inventore è stata celebrata nel pomeriggio di giovedì 21 giugno da un “parterre de roi” composto dal Prof. Filippo Giannetti (Docente del Dipartimento di Ingegneria delle Telecomunicazioni dell’Università di Pisa), assieme a Salvatore De Mola (sceneggiatore della Fiction “Marconi – l’uomo che ha connesso il Mondo” prodotta da RAI1), Fabio Cosci (Presidente Marconi Labs Coltano) e Riccardo Maffei (Presidente di Radio Incontro Pisa).
di Giovanni Manenti

Tali presenze hanno consentito, grazie anche alla sapiente conduzione del duo composto da Alessandro Carugini e Francesca Petrucci, di esaminare la vita e le opere dello scienziato – che, ricordiamo, è stato insignito nel 1909 del Premio Nobel per la Fisica – sotto diversi punti di vista, ovvero da chi lo ha studiato, come il Prof. Giannetti, al pari di chi ne ha ricostruito gli aspetti non solo scientifici ma anche personali come De Mola, per concludere con coloro, Maffei e Cosci, che dell’idea rivoluzionaria di Marconi stanno beneficiando per le loro rispettive attività, il tutto attraverso una ben calibrata serie di interventi che hanno coinvolto il pubblico che ha sfidato un pomeriggio invero afoso di questo inizio di estate, rimanendo affascinato dagli aneddoti e dalle scoperte sulla vita dello scienziato e su come esse abbiano successivamente condizionato la nascita della Radio, senza tralasciare anche una prospettiva su come potrà essere il futuro della stessa.


Al riguardo, il commento più autorevole lo lasciamo al Prof, Filippo Giannetti, il quale ha sottolineato: “Marconi abbia aperto il Mondo alla modernità, in quanto lo ha suddiviso in due epoche, ovvero quella pre e l’altra post Marconi, facendo sì che le comunicazioni abbiano trovato la loro via naturale per poter raggiungere chiunque e dovunque, rendendole libere di comunicare sia che si trovassero in mare aperto o su di un aereo al pari delle zone più remote del pianeta, ed è pertanto questo ciò che ha prodotto la sua intuizione e la sua visione lucida sin dall’inizio, da cui la tecnologia non ha fatto altro che svilupparsi sino a realizzare quello che era stato il suo obiettivo iniziale. Si può anche definire Guglielmo Marconi come un visionario“, prosegue il Professore, “in quanto vedeva lontano, ma inteso nel senso buono del termine, vale a dire che vedeva la possibilità di realizzare delle cose che poi puntualmente metteva in pratica, ricordiamo che Marconi era classificato come un Fisico, tanto da aver ricevuto il Premio Nobel per detta materia, ma abbastanza originale, non avendo un percorso accademico essendosi “costruito” come autodidatta in quanto fuori dal grande giro dei ricercatori di fine XIX Secolo, ma ciò nonostante lui faceva delle sperimentazioni straordinarie avendo la capacità di trasformare in applicazioni pratiche un’idea scientifica che per quegli anni era all’avanguardia. ragion per cui la sua grandezza è stata proprio quella di esplorare le frontiere della fisica dell’epoca e nel giro di poco tempo tradurle in servizi di comunicazione che sono risultati utilissimi, basti pensare alle vite salvate in mare dalle sue radio“.

“Riguardo infine al suo rapporto con il nostro territorio“, conclude Giannetti, “Pisa è senza alcun dubbio una delle città più “marconiane” che possano esistere in Italia e nel Mondo, lo scienziato è cittadino onorario di Pisa, dove è venuto spesso come testimoniano le foto e le cronache dei giornali dell’epoca, oltre ad aver individuato nella zona di Coltano il luogo ideale per una potente Stazione radiotelegrafica in quanto lo stesso si trova in un’area aperta e molto grande, con il terreno umido a facilitare i segnali radio, oltre a sfruttare la vicinanza fra Pisa e Livorno, città che avevano ottimi contatti radio, collegamenti ferroviari e portuali che favorivano il trasporto delle enormi quantità di materiali necessari per le grandi stazioni, oltretutto trovandosi circa a metà strada fra MIlano e Roma che erano i due principali centri del Paese nonché in prossimità del mare, visto che le prime comunicazioni erano rivolte agli italiani emigrati in America“.

Quanto, viceversa, sia stato affascinante raccontare la vita di Guglielmo Marconi lo riferisce Salvatore De Mola, ricordando : “La cosa bella del mio lavoro di sceneggiatore è che si ha sempre la possibilità di scoprire cose che non sapevi, considerando che magari di Marconi si conoscevano molti aspetti, ma lavorando per cercare di trovare una linea da raccontare, con eventi e situazioni che fossero interessanti per il pubblico, alla fine si viene conoscenza come, per esempio, lui vivesse in barca e che stesse già lavorando su di un’ipotesi quanto mai futurista di abbinare segnali video ed audio, ovvero la televisione in qualche modo, il che rappresenta un piacere per chi è avido e curioso e rende il mio lavoro bellissimo. Per quanto viceversa riflette la sfera personale ed affettiva dell’uomo – conclude lo sceneggiatore – ammetto che lì è stato un po’ più complicato perché non è possibile in 200′ di film raccontare tutta la vita di una persona, ragion per cui abbiamo privilegiato, tenendo conto che anche Marconi ha avuto una vita sentimentale abbastanza movimentata essendosi sposato due volte, con due figli dalla prima moglie irlandese ed Elettra dalla seconda, ragion per cui abbiamo ritenuto di privilegiare il rapporto con la moglie italiana, dovendo giocoforza tralasciare la parte precedente della sua vita, raccontata solo con alcuni flashback senza mai però arrivare a fondo della sua relazione“.
Last modified: Giugno 21, 2024