PISA – Presentata martedì 7 marzo presso la Sala Regia di Palazzo Gambacorti la XXI edizione de “Il Guerriero Pisano”, Premio assegnato a cadenza annuale a cittadini pisani (di nascita o di adozione) così come ad Enti, Associazioni, Cooperative e Società operanti sul territorio e che si sono particolarmente distinti in vari settori contribuendo a dare lustro alla nostra città.
di Giovanni Manenti
Stavolta, però, nell’attribuzione dei premi – la cui cui cerimonia si svolgerà venerdì 10 marzo alle ore 17 presso la Sala delle Baleari di Palazzo Gambacorti – vi è una novità legata alla particolarità dei soggetti prescelti, non a caso denominati “Guerrieri di Pace”, una definizione che potrebbe apparire stridente con la figura del simbolo del Premio, ovvero il guerriero pisano che, nella conquista delle Isole Baleari fra il 1113 ed il 1116, seppe dare prova di coraggio, fierezza e senso civico nel superare difficoltà ed ostacoli all’epoca quasi sovrumani.
A chiarire una tale apparente dicotomia provvede l’Assessore alle Tradizioni Storiche del Comune di Pisa, Filippo Bedini, allorché sottolinea come: “per la presente edizione abbiamo deciso di dare al premio un taglio legato alle persone che più si sono distinte in particolar modo in ambito sociale e socio-assistenziale, una decisione che ritengo coniughi benissimo ciò che non rappresenta un ossimoro fra guerriero e pace, in quanto per costruire quest’ultima occorre impegnarsi quotidianamente per gli altri, ragion per cui condurre una battaglia come quella di un Medico del Pronto Soccorso, al pari di coloro che aiutano famiglie con persone affette da disabilità od, nel periodo della pandemia, hanno tenuto relazioni presso l’Ospedale tra i degenti e le loro famiglie, certifica il fatto che dette persone dedicano quotidianamente il loro lavoro, tempo ed energie ai più bisognosi“.
“Ecco pertanto“, conclude l’Assessore,”che proprio nel riconoscimento tangibile di un tale impegno, l’abbinamento fra il Guerriero e la dimensione sociale è quanto mai calzante ed appropriato e, personalmente, sono particolarmente fiero ed orgoglioso dell’edizione di quest’anno in quanto il Guerriero è comunque un elemento legato alla tradizione, ma con le presenti assegnazioni riusciamo a far meglio capire come si tratti di un riconoscimento verso persone che dedicano il proprio impegno ad un obiettivo ben preciso e, soprattutto, con il coraggio che le contraddistingue“.
Una scelta peraltro non facile, come tiene a precisare il Presidente della “Associazione Culturale Il Guerriero Pisano”, Alessandro Cesarotti, ricordando come: “per poter addivenire alle varie candidature sia stato necessario entrare in un mondo a me totalmente o parzialmente sconosciuto, anche perché sono tantissime le persone meritevoli di un tale riconoscimento, pur avendo dovuto logicamente fare delle scelte che ritengo siano state alla fine ben ponderate assieme alla Giuria formata da Autorità e da Giornalisti sia della carta stampata che televisiva, riservandoci peraltro di porre in essere un’altra edizione sul medesimo tema nel corso del periodo natalizio“.
“Una delle caratteristiche del premio di quest’anno“, conclude Cesarotti, “sta nel fatto di portare allo scoperto alcune persone che, proprio per la particolarità del proprio impegno, sono abituate ad agire in silenzio e non certo alla luce dei riflettori, circostanza che a me stesso ha consentito di scoprire, andando a verificare quelle che sono le loro attività, una realtà che troppo spesso passa sotto traccia, attraverso una dedizione costante ad opere di aiuto concreto e volontariato verso i soggetti più fragili, resa possibile solo grazie alla loro enorme sensibilità ed alla disponibilità verso il prossimo“.
Ecco l’elenco degli 8 premiati scelti dalla Giuria composta da: Alessandro Cesarotti (Presidente), Alessandro Gennai (Presidente del Consiglio Comunale), Filippo Bedini (Assessore alle Tradizioni storiche), Riccardo Buscemi (Vice Presidente Consiglio Comunale), Andrea Serfogli (Consigliere Comunale), Paola Zerboni (Redazione “La Nazione” Pisa), Roberta Galli (Redazione “Il Tirreno” Pisa), Giuseppe Rossi (50 Canale) ed Assunta De Salvo (Granducato Tv) Cecilia e Pascal Biver. Cecilia è insegnante, Pascal medico specializzato in pediatria. Volontari fin da giovani hanno creato l’associazione “Dinsi Une Man”(diamoci una mano)che prevede laboratori finalizzati alla valorizzazione delle potenzialità dei disabili.
Alessandro Carta. Vicepresidente cooperativa Il Simbolo di Pisa e Fio.PSD Federazione italiana degli organismi per le persone senza dimora. Presidente cooperativa Alzaia, nata nel 2014. E’ autore del progetto Homeles nato a Pisa nel 1996 rivolto al servizio delle persone senza dimora, finalizzato alla loro accoglienza e integrazione. Via Conte Fazio 40.
Eva Ceccatelli. E’ l’esempio di cosa possono la volontà di accettare la propria fragilità e la forza di non arrendersi alle difficoltà della vita. Dopo una rara malattia alle mani con l’aiuto di tutori è tornata a giocare a pallavolo. Non solo è diventata anche allenatrice della nazionale italiana di sitting volley. Campionessa italiana per 4 anni consecutivi e vice campionessa europea.
CISOM Pisa. Corpo italiano di soccorso dell’ordine di Malta. Il Gruppo di Pisa ha attivato nel progetto Homeless un servizio sanitario denominato” Ambulatorio Etico CISOM” dove si erogano gratuitamente prestazioni medico ambulatoriali a persone senza dimora. Altra attività è il recupero dello spreco alimentare con il recupero del cibo invenduto
Mensa Caritas – S. Stefano. La mensa di S. Stefano è attiva tutte le sere nel periodo autunno – invernale dalle 20 alle 21. I numerosi volontari che si alternano nei turni di presenza assicurano non solo un pasto caldo ma anche un clima di accoglienza.
Dott. Massimo Santini. Una vita dedicata al servizio del paziente in situazione di emergenza – urgenza. Autore di pubblicazioni scientifiche in prestigiose riviste del settore e premiato con numerosi riconoscimenti. Ha profuso il suo impegno nella gestione del pronto soccorso in difficili tempi della pandemia da COVID.
Maria Antonietta Scognamiglio. Fin da giovane impegnata per i temi del tessuto sociale è stata fondatrice del coordinamento etico dei Caregivers, di cui è anche presidente, associazione di promozione sociale operante nell’area dei servizi e del sostegno alle persone disabili e alle loro famiglie. La figura del caregiver è un familiare che occupa un ruolo informale di cura, supporto e vicinanza e che si impegna nelle attività quotidiane di cura della persona.
Monsignore Luca Casarosa. L’impegno di Monsignore Luca Casarosa conosciuto da tutti come Don Luca che da 40 anni è cappellano dell’ospedale è veramente una missione ispirata al messaggio di Cristo. La sua vicinanza e le sue parole hanno dato speranza e consolazione a tutti i malati specialmente in periodo COVID.