Written by 10:19 am Pisa, Politica

Gli Amici di Pisa: “Il ritorno delle compensazioni aeroportuali: le stesse misure del 2003, incluso il piano di contenimento del rumore”

PISA- Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dell’Associazione de Gli Amici di Pisa.

Ritorna il ‘gioco dell’oca’ delle compensazioni aeroportuali, già previste nel 2003, comprese le misure del Piano di contenimento dei rumori

Il 4 novembre 2003, il Ministero dell’Ambiente emise il Decreto di VIA 676 per lo sviluppo dell’aeroporto di Firenze, approvando il Master Plan 2001-2010, ma con una serie di prescrizioni. Tra queste, veniva prevista la costruzione della via di rullaggio per aumentare il numero di voli e venivano imposte misure di mitigazione per il rumore e la qualità dell’aria, a tutela dei cittadini sorvolati. Il Decreto stabiliva, in particolare, che, in considerazione di possibili incidenti legati al traffico aereo verificatisi nel 1997 e nel 2001, il proponente dovesse interrare completamente il tratto stradale dell’A11 in direzione della pista di atterraggio/decolli, mediante un tunnel artificiale di adeguata lunghezza, previo studio di rischio e accordo con la Società Autostrade. Inoltre, il Decreto prevedeva che tutte le spese derivanti da modifiche alla destinazione d’uso o alla dislocazione delle volumetrie relative al PUE di Castello fossero a carico della Società proponente AdF, ma oggi si prevede invece un contributo pubblico di 150 milioni di euro. Le verifiche di ottemperanza delle prescrizioni relative alla sicurezza e alla tutela delle aree SIC spettavano al Ministero dell’Ambiente, mentre quelle riguardanti le altre prescrizioni erano di competenza della Regione Toscana. La Società di Gestione presentò ricorso contro il Decreto di VIA 676, ma il ricorso fu respinto nel 2012 con Decreto Decisorio Presidenziale, sebbene fosse rimasto in sospeso per cinque anni al Ministero dell’Ambiente. Durante questo periodo, l’allora Governatore Enrico Rossi cercò di favorire la fusione aeroportuale, vendendo le azioni inalienabili regionali. Firenze, non ottemperando alla prescrizione dell’interramento dell’A11, che avrebbe consentito di prolungare la pista, bloccò così lo sviluppo dell’aeroporto Vespucci. Oggi, il nuovo Master Plan al 2035 prevede l’interramento di Via dell’Osmannoro sotto la pista 11-29, e il Governatore Giani ripropone le compensazioni già previste dal Patto della Bistecca, oltre all’insonorizzazione delle finestre delle abitazioni sorvolate. Questa misura era già prevista dalla VIA 676 del 2003 come alternativa alla delocalizzazione volontaria, come avvenuto a Pisa per le case di Via Carrareccia. Inoltre, il Piano di Contenimento del Rumore (PCAR) dell’attuale pista prevede opere di mitigazione del rumore per un valore di circa 30 milioni di euro. Tuttavia, l’insonorizzazione delle finestre è considerata insufficiente da Prato, poiché costringe i residenti a mantenere le finestre chiuse anche in estate per evitare il rumore, creando disagi aggiuntivi. Questo diventa un ulteriore motivo per un eventuale ricorso al Tar, nel caso di approvazione della VIA VAS. La situazione sembra ripercorrere un ciclo già vissuto, dove si parla di progresso, ma poi si torna sempre indietro. Dieci anni fa, Firenze propose un Master Plan dal costo di circa 300 milioni di euro, chiedendo un contributo pubblico di 150 milioni, pari al 50% dei costi previsti, in quanto l’aeroporto aveva un traffico inferiore ai 3 milioni di passeggeri. Oggi, il traffico ha superato questa soglia e i costi dell’opera sono raddoppiati. La Regione, per far approvare l’inserimento della nuova pista nel PIT regionale, aveva promesso di non utilizzare fondi pubblici per la sua realizzazione. Ad oggi, invece, sono stati stanziati 150 milioni di euro di fondi pubblici, oltre ai costi delle opere collegate.“, conclude il comunicato.

Last modified: Gennaio 31, 2025
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