PISA – La grande paura è finalmente alle spalle. Pisa si lascia dietro due giorni faticosissimi, La Toscana tutta conta i danni. L’aver risolto ancora i problemi della piena è stato ancora una volta lo scolmatore di Pontedera.
La piena del fiume, che ha attraversato la città tra venerdì 14 e sabato 15 marzo, ha messo a dura prova tutte le istituzioni. Il tavolo di crisi attivato in Prefettura e la sinergia tra i sindaci della zona pisana e del Valdarno inferiore, con il fondamentale supporto delle forze dell’ordine, dei Vigili del Fuoco e dei volontari delle varie associazioni, ha permesso una risposta rapida ed efficace.
Accanto a questa azione tempestiva, guidata passo dopo passo dal governatore Eugenio Giani e dal suo team, a fare la differenza sono state le grandi infrastrutture di prevenzione costruite nel corso degli anni lungo l’Arno. Senza il contributo fondamentale del Bacino del Roffia a San Miniato e soprattutto dello scolmatore a Pontedera, la situazione avrebbe rischiato di degenerare, con gravi danni per la piana pisana e per il centro città.
Al momento di massimo della piena, che ha raggiunto Pisa nelle prime ore di sabato 15 marzo, l’Arno ha toccato i 4,76 metri. Questo livello è stato mantenuto stabile grazie al drenaggio garantito dalle due opere a monte della città. Senza di esse, sarebbe stato difficile contenere il fiume lungo tutto il suo percorso fino alla foce di Boccadarno. Ora, il livello dell’Arno è sceso al di sotto della seconda soglia di allerta i quattro metri e mezzo, stabilizzandosi intorno ai 3,8 metri, ben al di sotto della prima soglia di allerta fissata a 3,5 metri. Pisa è tornata serena, dopo la grande paura.
Last modified: Marzo 16, 2025