PISA – Non tutti sanno che anche in Italia è possibile coltivare la cannabis in modo legale. Attenzione però a non cadere in facili fraintendimenti: affinché si possa validamente coltivare la canapa nel nostro Paese è infatti necessario che i semi utilizzati siano iscritti nel Registro europeo delle sementi, all’interno del quale sono presenti varietà con una quantità di THC (il principio attivo psicoattivo) inferiore allo 0,6%. Salvo eccezioni, i prodotti derivanti da questa varietà non devono contenere THC superiore allo 0,2%.
Dove prendere i semi per la propria coltivazione di CBD
Già dalle poche righe di cui sopra dovrebbe essere ben evidente quanto sia importante assicurarsi di acquistare semi di cannabis legali, intendendo per tali quelli che sono certificati dall’Unione Europea.
Fortunatamente, oggi giorno non è certo difficile reperire queste sementi: è infatti possibile acquistare semi femminizzati e altre tipologie di sementi direttamente presso i rivenditori specializzati (disponibili anche online), che posseggono la maggior parte delle varietà di canapa legale – o almeno le più utilizzate – e che sono pronti a vendere il necessario, con tutta la documentazione da conservare in caso di controllo.
Scegliere il giusto terreno
Una volta acquistati i semi di cannabis legali da destinare alla propria coltivazione di CBD, si può procedere con la scelta del terreno, altro elemento fondamentale da cui può dipendere il successo delle proprie iniziative agricole.
Di norma è opportuno scegliere un terreno di medio impasto, al cui interno siano presenti diversi mix di sabbia, argilla e limo, in parti tendenzialmente uguali. Il terreno dovrà essere preparato al meglio nei giorni e nelle settimane precedenti la semina, in maniera tale che possa accogliere con la maggiore efficacia la propria coltivazione.
Potrebbe anche essere necessario valutare delle integrazioni, considerato che la canapa risponde molto bene alle concimazioni organiche e agli attivatori biodinamici.
La semina della canapa
La semina può essere effettuata ponendo il seme di cannabis a una profondità di 2-3 cm. Di solito, per i coltivatori che desiderano disporre di varietà a buon contenuto di CBD, come quelle di cui parliamo nel nostro odierno approfondimento, è utile effettuare la semina tra maggio e giugno con una densità molto bassa e un’interfila piuttosto ampia. Se si vuole ottenere un risultato ancora più professionale, sarà fondamentale anche una pacciamatura con teli biodegradabili, predisponendo sotto i teli anche un sistema di irrigazione.
Naturalmente, rimane sempre possibile la coltura protetta (indoor) per la produzione di infiorescenze di elevata qualità, sposando magari una tecnica idroponica o aeroponica.
Tante opportunità per il neofita del CBD
Insomma, come si può facilmente intuire dalle righe di cui sopra, le scelte agli occhi del coltivatore neofita del CBD sono davvero numerose e molto dipenderà dalle proprie aspettative, dalle proprie possibilità (ricordiamo che la coltivazione di canapa richiede tempo ed energie!) e dallo spazio che si ha a disposizione.
In generale, per chi volesse iniziare con piccoli passi, l’acquisto di una growbox da utilizzare in una stanza della propria casa potrebbe permettere di ottenere un raccolto di infiorescenze di buona qualità, sufficientemente controllate.
Inoltre, ricorrere alla coltivazione indoor in luogo di quella outdoor consentirà al coltivatore di evitare di essere sottoposto al rischio determinato dal ruolo che intemperie, infestanti e altri agenti potrebbero avere sul buon esito del proprio raccolto.
Ciò premesso, ricordiamo in ultima istanza come sia sempre meglio domandare il parere di un esperto prima di cimentarsi nella coltivazione della canapa indoor o outdoor, per intercettare eventuali errori e incongruenze prima che sia troppo tardi: procedendo in questo modo e con la giusta consapevolezza non sarà impossibile assicurarsi un buon raccolto di CBD legale e seguita con attenzione e passione fin dal primo giorno.
Last modified: Marzo 1, 2023
