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BiancoForno: dopo 14 anni di stallo con la CGIL, la CISL riporta il dialogo e ottiene risultati per 180 lavoratori e tutto l’indotto

CALCINAIA- Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di FAI CISL Toscana e FELSA CISL Toscana.

Vertenza BiancoForno: la CISL riporta dialogo e risultati dopo 14 anni di fallimenti e conflitti

Nella vertenza che coinvolge la BiancoForno S.p.A. di Fornacette (PI) — con 180 dipendenti e un intero indotto territoriale — la FAI CISL e la FELSA CISL riportano finalmente al centro ciò che è mancato per troppo tempo: dialogo, concretezza e responsabilità.

Mentre altri scelgono la strada dello scontro e della contrapposizione, la CISL punta al confronto costruttivo per restituire ai lavoratori ciò che meritano: risultati concreti, non slogan o propaganda.

Dopo 14 anni di gestione CGIL fondata sul muro contro muro, il bilancio è evidente: nessun miglioramento reale per i lavoratori, aziende in crisi e una vertenza che ha più volte rischiato di far saltare la produzione. La politica dello scontro, dei ricorsi legali e delle piazze vuote ha prodotto soltanto isolamento e sfiducia.
Come commentano amaramente molti lavoratori:

Quando entrano in campo gli avvocati, significa che il sindacato ha fallito.

Il cambio di passo è arrivato con il recente incontro tra FAI e FELSA CISL e il Comune di Calcinaia, guidato dal sindaco Cristiano Alderigi, che ha proposto l’istituzione di un tavolo locale stabile con la partecipazione di CISL e CGIL. Un gesto di responsabilità che apre una fase nuova, con il Comune come garante di trasparenza e dialogo, per evitare nuovi blocchi e fughe in avanti.

La CISL è stata chiara: per riaprire il confronto serve sospendere lo stato di agitazione.

Non si può andare a un tavolo di pace con il mitra in mano,
ha dichiarato la FAI CISL, sottolineando come l’agitazione permanente promossa dalla CGIL serva solo ad alimentare tensione, non a tutelare i lavoratori.

Intanto, i risultati non mancano: grazie all’azione di FAI e FELSA CISL sono arrivati accordi sugli orari di lavoro, sui buoni pasto e sul riconoscimento dell’anzianità per i lavoratori in somministrazione, oltre al reintegro di una dipendente sospesa. Tutto ottenuto senza striscioni né minacce, ma con serietà e competenza sindacale.

La priorità oggi è salvaguardare i posti di lavoro e restituire serenità ai 180 dipendenti e all’indotto,”
dichiarano FAI CISL e FELSA CISL.
La CGIL deve decidere se continuare con l’ostruzionismo che ha prodotto solo danni o se sedersi finalmente al tavolo con senso di responsabilità. Noi siamo pronti a trattare, loro preferiscono litigare: la differenza è tutta qui.

Dialogo, non ideologia. Risultati, non proclami.

Last modified: Ottobre 28, 2025
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