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Balneari, la consulta boccia la legge toscana. Sib Confcommercio: “Persa una grande occasione, serve una disciplina chiara”

PISA – “La bocciatura della legge della Regione Toscana da parte della Corte Costituzionale equivale a una grande occasione persa, proprio perché in grado di colmare una lacuna evidente della legge approvata in Consiglio dei Ministri lo scorso settembre, che non teneva minimamente conto degli investimenti fatti negli anni e del valore commerciale delle aziende “.

Il direttore generale Confcommercio Pisa, nonché segretario nazionale Sib, Federico Pieragnoli, commenta con amarezza il pronunciamento della Consulta. “Questo ennesimo stop non aiuta a risolvere i problemi del settore ed è un vero peccato, perché la Regione Toscana si era tempestivamente attivata con grande senso di responsabilità fornendo indicazioni importanti per la definizione dell’entità degli indennizzi e l’auspicio era proprio quello di vedere rcepiti questi indirizzi a livello nazionale. Purtroppo ancora una volta si aggiunge ambiguità a un quadro normativo che rimane nebuloso sul fronte delle concessioni. Non ci resta che confidare in una soluzione legislativa corretta ed equilibrata da parte del Governo, per evitare di pregiudicare irrimediabilmente il futuro delle nostre imprese balneari e le prospettive di crescita turistica del Paese”.

Preoccupazioni condivise dal presidente Sib Confcommercio Pisa Fabrizio Fontani: “La giunta regionale aveva dimostrato concreta vicinanza alle migliaia di piccoli imprenditori che gestiscono le strutture balneari toscane e come spesso succede la sentenza della Corte Costituzionale è l’ennesima dimostrazione di come funzionano le cose in Italia: la mano destra non sa cosa fa la sinistra e la testa non sa cosa fanno le due mani. La norma della Regione Toscana era in grado di offrire indicazioni importanti per la definizione dell’entità degli indennizzi”.

“Adesso l’unica speranza è che il decreto proposto dal Governo prosegua spedito il suo iter, in modo che possa essere chiaramente definito il valore degli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni e non ancora ammortizzati al termine della concessione e dei beni immateriali, tenendo conto inoltre del valore che hanno generato le imprese balneari e della loro capacità di attrarre e fidelizzare clienti, turisti e visitatori negli anni. È urgente una normativa unitaria che garantisca certezza del diritto e tuteli gli operatori” conclude Fontani.

Last modified: Luglio 2, 2025
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