PISA – La città condivisa. E’ il focus e il filo conduttore della V Biennale di
Architettura di Pisa che si svolgerà il prossimo autunno. Giunta alla sua
quinta edizione, grazie all’organizzazione dell’Associazione LP –
Laboratorio Permanente per la città, si terrà dal 13 al 29 ottobre 2023.
Come per ogni edizione anche per questo attesissimo ritorno c’è un tema
principale che farà da filo conduttore – tra i tanti progetti di architettura che
saranno presentati – per l’intera riflessione culturale che coinvolgerà
professionisti, cittadini e il grande pubblico.
Il titolo di questa edizione della Biennale è ‘La Città condivisa.
L’architettura per un nuovo equilibrio sociale’; il tema, dunque, è
l’architettura intesa quale strumento per costruire e vivere nuovi
equilibri sociali. I curatori della Biennale, Massimo Del Seppia, Pietro Berti,
Silvia Lucchesini e Fabrizio Sainati, si pongono l’obiettivo di individuare
alcune direttrici di ricerca impostate sul ruolo fondamentale dell’architettura ai
fini del riequilibrio sociale, offrendo una possibilità di confronto tra esperienze
realizzate e visioni future con l’obiettivo di contribuire all’elaborazione di nuovi
modelli in grado di cogliere le trasformazioni in atto.
Il programma della Biennale prevede un’esposizione di progetti e realizzazioni a
cui si affiancheranno incontri, progetti collaterali, convegni di approfondimento e
letture. Tra le principali novità della V edizione l’associazione LP ha lanciato una CALL
aperta ai progettisti (architetti iscritti all’Albo professionale) e agli studenti
universitari che abbiano progettato e/o realizzato opere attinenti alle sei
sezioni di ricerca individuate in relazione al tema portante: l’Abitare, gli Spazi pubblici e strutture di connessione sociale, l’Arte e cultura, la Cura, le Scuole, lo Sport.
La Commissione, costituita da 5 membri appartenenti al Comitato Scientifico,
avrà il compito di selezionare – dal 31 maggio fino al 15 giugno 2023,
giorno di chiusura della call – 15 progetti tra quelli ritenuti più meritevoli e
maggiormente aderenti al tema e in particolare alle sei sezioni. Il percorso espositivo, organizzato in sezioni tematiche, sarà ospitato in diversi padiglioni disseminati nel centro storico di Pisa (Arsenali Repubblicani, Fortilizio Torre Guelfa, Bastione Sangallo, Scala sopra le Logge, Logge di Banchi, Palazzo Lanfranchi) mentre incontri e conferenze si terranno in altri spazi appositamente dedicati. L’ingresso ai padiglioni espositivi ed ai convegni sarà gratuito in modo da favorire la massima partecipazione, non solo degli addetti ai lavori.
Nel corso della manifestazione, così come in occasione delle precedenti
edizioni, verranno assegnati due premi: Premio Città di Pisa per la Qualità Urbana 2023
Attribuito da LP e dedicato a chi, nel corso della propria carriera, ha contribuito
con la sua costante attività intellettuale e progettuale alla diffusione
dell’architettura come valore primario. Premio Biennale di Pisa 2023
Attribuito dai componenti del Comitato Scientifico e dedicato a chi tra i
progettisti in mostra, ha maggiormente rappresentato con le sue opere il tema
della V edizione della Biennale.
“La Biennale di Architettura di Pisa nel corso delle sue precedenti quattro edizioni
si è sempre dedicata alla città ed in particolare all’importanza dei suoi spazi
pubblici; il verde come valore primario, l’acqua come risorsa imprescindibile di
vita, la rinascita post pandemia vista come occasione per una nuova visione di
comunità, sono state tematiche che LP ha sempre sviluppato guardando ad una
città più giusta, inclusiva e solidale – spiega l’architetto Massimo Del Seppia,
presidente dell’Associazione LP – In questi anni dove le differenze sociali si
sono ulteriormente acuite, il pensiero dei curatori, nel progettare la quinta
edizione, è andato al come e al quanto l’architettura possa contribuire a un
nuovo equilibrio sociale, a una città maggiormente condivisa in cui ogni
individuo possa disporre di possibilità e ambienti di vita di qualità, idonei allo
sviluppo del proprio futuro. La Biennale di Pisa pone al centro dell’attenzione
l’aspetto del vivere insieme, con il principio guida che nessuno debba restare
indietro. Per questo i curatori credono che l’architettura possa avere un ruolo
chiave verso un nuovo equilibrio sociale”.