PONTEDERA – Collezioni che omaggiano l’alabastro di Volterra con materiali ispirati alla pietra e dettagli luminosi a LED; capi fiabeschi realizzati con lenzuola, coperte e tovaglie recuperate; racconti visivi che celebrano lo stile e la bellezza delle donne oltre i pregiudizi sull’età; cicatrici trasformate in simboli di identità e forza. Sono alcune delle visioni creative dei sette studenti dell’Istituto Modartech selezionati tra i 48 finalisti del contest internazionale “Normale è Straordinario”, inserito nel Grand Festival AFAM 2025, in programma dal 5 all’8 dicembre al Museo MAXXI di Roma.
I progetti saranno esposti al MAXXI fino all’8 dicembre, offrendo al pubblico uno sguardo immersivo sul futuro della creatività italiana attraverso linguaggi che spaziano dall’arte al design, dalla moda alla ricerca visiva.
Il contest invita gli studenti delle istituzioni AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica) a raccontare la bellezza nascosta della normalità, utilizzando tecniche e approcci espressivi liberi. Ne sono nate opere intime, potenti e capaci di trasformare frammenti di vita quotidiana in narrazioni condivise.
Tra i progetti selezionati dell’Istituto Modartech, appartenenti ai corsi di Fashion Design e Fashion Product Management, si segnalano:
- “Artieri” di Giada Feltri: un omaggio contemporaneo alla tradizione alabastraia di Volterra, con capi dalle forme robuste, materiali ispirati alla pietra ed inserti LED che evocano la luminosità dell’alabastro;
- “C’era una volta una tovaglia” di Veronica Bertoncini: sostenibilità e memoria attraverso l’uso creativo di tessuti recuperati;
- “CTRL Z” di Federica Petri: un confronto tra l’uniformità scolastica anni ’60 e la ribellione degli anni 2000;
- “I contorni del mio caos” di Virginia Sieni: stampe artistiche e volumi morbidi per valorizzare fragilità e creatività in chiave inclusiva;
- “Senza età” di Anita Falorni: celebrazione della femminilità oltre i pregiudizi sull’età, con lavorazioni craquelé e tecniche di invecchiamento su pelle d’agnello;
- “Still me” di Misbah Bonci: ispirazione alle tribù etiopi, dove le cicatrici diventano segni identitari di valore;
- “Mismatched” di Alessandra Di Cecco: un progetto di styling che trasforma l’imperfezione dei calzini spaiati in metafora di libertà e unicità.
«Essere stati selezionati con sette progetti su 48 rappresenta un risultato significativo – commenta Alessandro Bertini, Direttore di Istituto Modartech – e conferma il valore dei nostri studenti e la qualità del lavoro svolto quotidianamente. Le loro visioni, diverse per linguaggi e tecniche, mostrano una creatività capace di trasformare la normalità in arte. Essere protagonisti al MAXXI in un contest così prestigioso testimonia il livello della nostra formazione e la capacità dei nostri giovani talenti di dialogare con il panorama creativo internazionale».


















