PISA – Ha preso il via l’iniziativa “Pisa 1475–2025: 550 anni di Bonifica e di impegno sul territorio” che prevede incontri e mostre per ripercorrere e celebrare i 550 anni che dal 1475 a oggi hanno fatto la storia del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno. La giornata inaugurale, con il taglio del nastro delle tre mostre, si è tenuta ieri nella Sala delle Ninfe di Palazzo Franchetti, sede del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno.

«550 anni di Fiumi e Fossi: un traguardo importante, che era necessario festeggiare anche per avvicinarsi sempre più al territorio, un territorio che in tutti questi secoli ha visto protagonista questo ente su tutti i fronti, dal punto di vista dell’assetto idrogeologico e della creazione e realizzazione di opere importanti che rimarranno alla storia – ha detto in apertura Maurizio Ventavoli, presidente del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno -. Una serie di opere disseminate in tutta la pianura pisana anche oggi sono determinanti per la sicurezza. Un momento per celebrare la storia di questo anche ma anche parlare del futuro, con la prospettiva di proseguire nella strada del miglioramento anche attraverso lo sviluppo di nuovi progetti».
«Questo ente che esiste da oltre 500 anni, regima le acque della pianura di Pisa e da qualche anno anche di altre zone della Toscana – ha detto Michele Conti, sindaco di Pisa -. Un ente nato tanti secoli fa intorno all’Arno, che poi ha visto aggiungersi canali e opere di bonifica. Intorno a Pisa ci sono ben nove idrovore che pompano le acque e rendono sicuri centri abitati, campi, aziende: tutto questo è stato possibile grazie all’Ufficio Fiumi e Fossi e a tutti coloro che si sono susseguiti alla sua guida e che hanno fatto sì che la città di Pisa fosse messa in sicurezza dalle acque. Quella di oggi è un’occasione per sottolineare ancora una volta quanto, anche alla luce del cambiamento climatico, questa struttura sia fondamentale: è bene ribadire che questo è un ente che va preservato e mantenuto».

«Questa iniziativa non celebra solo un traguardo storico ma rappresenta anche la dimostrazione di quanto la funzione dei Consorzi vada di pari passo con lo sviluppo e l’evoluzione dei territori – ha aggiunto Paolo Masetti presidente di Anbi Toscana -. Con il passare del tempo, e i documenti qui presenti ne sono la riprova, il ruolo dei Consorzi si è ampliato moltissimo: dalla bonifica dei territori, attività per cui sono nati, oggi si occupano della manutenzione dei corsi d’acqua, della gestione e progettazione delle opere di bonifica, lavorano per la sicurezza idraulica del territorio, agiscono in emergenza, sono il punto di riferimento per il mondo agricolo in tema d’irrigazione, si occupano di tutela ambientale. In relazione alle sfide che il cambiamento climatico ci mette di fronte, i Consorzi di Bonifica dovranno diventare ancor più centrali. Ringrazio il presidente Ventavoli per questa giornata, che ha registrato un’ampia partecipazione del mondo consortile, dai livelli nazionali ai singoli presidenti e direttori dei sei Consorzi toscani».
«550 anni sono un traguardo importante: questo è un giorno per celebrare ma anche per guardare al futuro – ha detto il direttore generale di Anbi Nazionale Massimo Gargano -. La sfida dei Consorzi di Bonifica possiamo declinarla in quattro parole d’ordine: la prima è manutenzione del territorio, ordinaria e straordinaria, a cui è connesso il concetto di economia della manutenzione e di quanto questa può produrre bellezza, ricchezza, occupazione; noi facciamo manutenzione su un reticolo di 231mila chilometri di canali naturali e artificiali. Il secondo tema è quello dell’infrastrutturazione. Il piano bacini presentato con Coldretti va proprio in questa direzione: 10mila piccoli e medi invasi multifunzionali, che danno acqua all’agricoltura e all’ambiente, che producono energia e forniscono acqua potabile. Una sfida che siamo pronti a cogliere: ne è riprova il fatto che il principale quotidiano economico italiano ha individuato i Consorzi come i soggetti più coerenti con gli obiettivi del Pnrr. E questo ci rende molto orgogliosi. Il terzo elemento è quello dell’innovazione, una sfida che stiamo affrontando: con la sensoristica, l’intelligenza artificiale, il sistema dei consigli irrigui per mettere gli agricoltori in condizione di utilizzare l’acqua giusta al momento giusto risparmiando sui costi della risorsa. E infine la cultura della risorsa stessa: i Consorzi di Bonifica sono protagonisti, in una compagine di sistema, nell’aver portato in Italia, per il 2026, il Forum Euromediterraneo dell’acqua, un grande momento di confronto che vedrà riunirsi 26 Ministri dell’ambiente di tutta l’area mediterranea».
«Recuperare area salubre e territori fertili: questo era nel 1500 il compito dei vecchi Consorzi di Bonifica che al tempo si chiamavano “Autorità dei fiumi e dei fossi” – ha detto Letizia Cesani, presidente di Coldiretti Toscana -. Questo è ciò che chiediamo anche oggi di fare pensando ai cambiamenti climatici: la disponibilità di acqua rende fertili i territori e vuol dire vita o morte delle nostre imprese. Quello che ci aspettiamo e che vogliamo contribuire a fare, anche con la nostra presenza nelle governance dei Consorzi di Bonifica è dare voce alle imprese agricole affinché i Consorzi di bonifica abbiano anche una funzione irrigua sempre più strategica per l’economia e per i nostri territori».
«In questa occasione si ribadisce l’importanza dei Consorzi di Bonifica nella gestione del territorio e delle acque e il loro collegamento con tutti gli enti che si occupano di questo tema, tra cui il Distretto – ha detto Isabella Bonamini dirigente tecnico dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale – . Il nostro ente pianifica l’acqua, come risorsa e come rischio, andando ad affrontare, su piani diversi, tematiche affini a quelle dei Consorzi che rappresentano la mano operativa di tante azioni da noi pianificate. Ma ci sono tante altre tematiche di contatto, da quella relativa agli interventi per la raccolta delle plastiche nei fiumi, che ci ha visto stipulare accordi con tutti i Consorzi e Anbi Toscana, ma anche al tema dell’irrigazione a fini agricoli, un argomento su cui dovremo lavorare».
Moderati dalla giornalista Lisa Ciardi, sono poi intervenuti Sandro Borsacchi direttore generale del Consorzio fino al 2024, Roberto Benvenuto direttore generale del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno, Letizia Cesani presidente di Coldiretti Toscana, Michelangelo Becagli di Cia Etruria,che ha evidenziato l’importanza di ridurre la burocrazia per efficientare il sistema, Valerio Tesi soprintendente ai Beni Culturali di Pisa. Presente anche il mondo accademico con Andrea Addobbati e Massimiliano Grava, rispettivamente docente di Storia Moderna e di Geografia al Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa. Infine, Jaleh Bahrabadi direttrice dell’Archivio di Stato di Pisa.
I prossimi appuntamenti
Ancora un appuntamento per venerdì 24 ottobre 2025 alle ore 15.30: sempre a Palazzo Franchetti in via San Martino 60, si terrà un focus tematico sulla storia e il ruolo sociale ed economico del Consorzio nella città di Pisa. Docenti ed esperti parleranno della storia istituzionale dal XVI al XVIII secolo, della contabilità ambientale nel Granducato di Toscana e dalla “Servitù dei Pini” ossia il controllo vincolante che il Consorzio esercitava sul taglio dei pini in vigore fino al 1769. Nell’occasione sarà presentato il libro di Gilles Narcy “Il mondo dei navicelli. Territorio, navigazione e commercio nella Toscana granducale”, ed. ETS 2025.
Tre mostre per raccontare la storia di una città
Sono tre le mostre che raccontano in modo complementare la storia di Pisa e del suo territorio.
A Palazzo Franchetti (via San Martino, 60), fino al 31 ottobre, sono visibili due esposizioni: “Bonifica, idraulica, impianti e reti irrigue: da 150 anni insieme all’Italia“, a cura del Crea, ripercorre la grande bonifica che ha trasformato il territorio italiano a partire dall’800 e “Le opere realizzate: dalla storia al futuro” a cura del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno. Le mostre sono visitabili il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13 e il martedì e giovedì dalle ore 15 alle ore 16.30.
Nella Saletta dell’atrio di Palazzo Gambacorti del Comune di Pisa (piazza XX Settembre, 1), dal fino al 10 ottobre, ecco invece “Pisa e le sue acque: secoli di convivenza“, a cura del Comune di Pisa: una preziosa mostra fotografica che permetterà di ripercorrere l’evoluzione urbanistica, idraulica e ambientale di Pisa nel corso dei secoli.
Una narrazione storica, tecnica e umana
Le mostre raccontano la lunga storia della bonifica sul territorio pisano, con un approccio multidisciplinare che intreccia aspetti ingegneristici, economici, sociali e culturali. Attraverso foto storiche si evidenzia l’evoluzione del territorio: gli edifici, gli insediamenti urbani e le nuove attività produttive nati a seguito dei lavori di bonifica. Attraverso queste opere, che sono state e rimangono importantissime per il tessuto territoriale, si è potuto garantire lo sviluppo dell’economia locale.
Si possono conoscere nel dettaglio le casse di espansione presenti sul territorio, progettate per mitigare gli effetti di eventi climatici estremi, ma anche i progetti futuri, come quelli che coinvolgeranno le aree di Pisa Nord Est e il polo ospedaliero di Cisanello, Pisa Sud, Pisa Porta a Lucca e Aeroporto di Pisa. Ampio spazio viene dedicato a tutti gli impianti del territorio, con focus su alcuni storici (come quello di Ragnaione e di Calambrone), mettendo a confronto i vecchi sistemi e le moderne tecnologie orientate al risparmio energetico e alla sostenibilità. Accanto agli aspetti tecnici, il progetto dà spazio anche alla storia istituzionale del Consorzio, ai suoi presidenti nei secoli e alla riforma L79/2012.
Last modified: Settembre 27, 2025