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190 anni di storia per la Pasticceria Lemmi a Cascina

CASCINA – La pasticceria Lemmi compie 190 anni! Tutto ebbe inizio nel 1835, quando un nostro avo, che portava lo stesso nome di nostro padre – Giovanni Lemmi – fondò l’attività a Cascina. All’epoca si trattava di un emporio che vendeva un po’ di tutto: spezie, dolciumi, sale, barattolame, zucchero e molto altro. La sede era situata in corso Matteotti, non dove ci troviamo oggi, ma appena dieci metri più in là, sotto i portici.


All’inizio del secolo scorso l’attività passò al figlio Ippolito che, insieme alla moglie Giuseppina, seppe gestirla con grande abilità. Giuseppina si specializzò nella produzione di caramelle artigianali, di cui conserviamo ancora oggi numerosi e coloratissimi incarti: preziosa testimonianza di quel tempo. Ippolito e Giuseppina ebbero quattro figli maschi: Lelio, Ezio, Nevilio e Giovanni, così chiamato in
onore del nonno. Purtroppo Giovanni, il primogenito, morì durante la Prima guerra mondiale. Gli altri tre fratelli – tra cui nostro nonno Nevilio – trasformarono invece l’attività, orientandola verso la pasticceria. Presero in affitto un locale in via Lungo le Mura, a pochi passi da qui, dove installarono il forno per la produzione. Il negozio rimase invece sotto i portici. Ogni giorno i tre fratelli trasportavano i dolci appena sfornati dal laboratorio al negozio con carretti o con cestini fissati alle biciclette.
Durante la Seconda guerra mondiale la pasticceria rimase quasi sempre chiusa, ma i tre fratelli si distinsero per la loro generosità, distribuendo gratuitamente ai compaesani gran parte dei prodotti che avevano in magazzino. Dopo la guerra, con grandi sacrifici, riuscirono ad acquistare il fondo dove ancora oggi ci troviamo, realizzando un negozio più grande e raffinato e abbandonando così la vecchia sede sotto i portici. Accanto alla pasticceria fu affiancata anche la vendita dei generi di monopolio di Stato: sigarette, sigari, fiammiferi, marche da bollo e simili. Lelio si dedicava con passione alla produzione, Ezio curava il negozio, il bar, il magazzino e gli ordini, mentre Nevilio si occupava principalmente dei tabacchi. Lavorarono con impegno e, grazie ai frutti dei loro guadagni, acquistarono anche i locali retrostanti al negozio. La produzione poté così essere trasferita lì, permettendo a Lelio di risparmiare la fatica quotidiana del trasporto dei prodotti. Lelio ed Ezio non si sposarono e non ebbero figli. Nevilio invece, nostro nonno, sposò Rina – nostra
nonna – di quattordici anni più giovane, che entrò subito a far parte del lavoro familiare, dedicandovi anima e cuore. Ezio fu il primo dei fratelli a venire a mancare; successivamente morì nostro nonno Nevilio – che purtroppo non abbiamo mai conosciuto, essendo scomparso poco prima della nostra nascita – e
infine Lelio, nel 1975, di cui serbiamo solo pochi ricordi d’infanzia.


Rina e Nevilio ebbero un unico figlio: nostro padre Giovanni. Si ritrovò giovanissimo con la responsabilità di portare avanti la pasticceria, ma era già abituato al lavoro: fin dagli studi aveva sempre aiutato i genitori e gli zii, e poteva contare sul carattere forte e risoluto di sua madre, che aveva saputo gestire con equilibrio tre uomini, in casa come in negozio.

Dopo alcuni anni nostro padre sposò nostra madre Marusca, che lo affiancò pienamente nel lavoro. Mamma portò quel tocco femminile che mancava, evidente soprattutto nel confezionamento, capace di arricchire e distinguere anche un semplice prodotto. Insieme riuscirono a dare alla pasticceria un’impronta elegante e a farla conoscere in tutta la provincia. Sempre presenti insieme in negozio, mai in disaccordo, hanno condiviso vita e lavoro in perfetta armonia. Per noi restano un grande esempio, sia personale che professionale. Babbo era un lavoratore instancabile, intelligente e brillante, sempre sorridente e a suo agio con il pubblico, rispettoso e ossequioso con chiunque varcasse la soglia del negozio. La soddisfazione dei clienti era il suo credo più grande. Il suo motto era: «Se dai buoni prodotti alla gente, torneranno sempre da te». Per questo dedicava la massima attenzione alla scelta di materie prime di altissima qualità, mantenendo vive le ricette classiche della tradizione – come i nostri biscotti di riso, preparati con una ricetta di oltre cent’anni – senza rinunciare a introdurre
anche prodotti innovativi e di tendenza. Sotto la sua guida la produzione interna divenne sempre più ricca, lasciando poco spazio ai prodotti commercializzati, fatta eccezione per l’enoteca. Importanti per lui erano anche la fedeltà dei fornitori e il rapporto di stima con i dipendenti: ancora oggi lavorano con noi persone che
hanno trascorso in pasticceria più di quarant’anni, come Daniele, lavoratore poliedrico e instancabile, grazie al quale dal laboratorio sono usciti migliaia di prodotti artigianali di tutti i tipi e per tutti i gusti; Roberta, a cui si può affidare la vendita ad occhi chiusi, certi della sua precisione nel presentare ordinatamente i prodotti e nel soddisfare anche i clienti più esigenti; e nostra zia Monica (sorella di mamma), andata in pensione da poco dopo oltre quarant’anni di dedizione e passione in negozio. Fu di babbo anche la scelta di assumere Valerio e Noel, che da molti anni lavorano in perfetta
sintonia con noi e sono oggi pilastri fondamentali del laboratorio. Negli anni nostro padre introdusse la gelateria – con gelati, semifreddi e sorbetti – e la produzione
di cioccolato: praline, tavolette, nocciolati, ripieni e uova di Pasqua.

Oggi, oltre ai dipendenti storici, possiamo contare anche su Alessia, giovane apprendista che promette molto bene in laboratorio. In negozio la nostra piena fiducia è affidata a Serena e Claudia, attente e precise nel loro lavoro. Un ringraziamento particolare va anche a Stefania, che ha collaborato egregiamente con noi per molti anni, Albertina, Marinella, Loretta ( che purtroppo ci ha lasciato di recente), e a nostro zio Fabrizio, commercialista che ha sempre fatto quadrare i conti e ci ha consigliato nel migliore dei modi. Purtroppo nostro padre ci ha lasciati lo scorso anno e avrebbe accolto con immensa gioia questo importante anniversario. Possiamo dire di aver raccolto il suo testimone e di impegnarci a portare avanti l’attività nel miglior modo possibile, con l’insegnamento prezioso che ci ha trasmesso.

Last modified: Settembre 22, 2025
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