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Pisa – Roma: i precedenti all’Arena Garibaldi

PISA – Crediamo che non possa esserci altro sentimento diverso da “Arena, dolce Arena” per i tifosi giallorossi allorché ricordano le trasferte della Roma all’ombra della Torre Pendente, visto che nelle sette circostanze in cui le due squadre si sono affrontate nella Massima Divisione gli ospiti si sono imposti in quattro occasioni, contro due pareggi ed una sola affermazione dei nerazzurri.

di Giovanni Manenti

Tutto ha inizio il 6 ottobre 1968, una data “storica”  per il glorioso Pisa Sporting Club, in quanto siamo alla seconda giornata del Torneo che rappresenta la prima partecipazione dei nerazzurri al Campionato di Serie A a Girone Unico e gli stessi, reduci dall’immeritata sconfitta per 0-1 al debutto a Torino contro i granata, maturata a soli 20′ dal termine per una rete di Mondonico, si apprestano ad affrontare una Roma anch’essa reduce da una sconfitta all’esordio all’Olimpico, 1-2 contro la Fiorentina che poi si aggiudicherà lo Scudetto, con Amarildo e Maraschi a ribaltare il vantaggio giallorosso siglato da Taccola dopo appena 1′ di gioco.

Sul prato dell’Arena il risultato si rovescia, nel senso che tocca a Piaceri – a proposito, oggi è il suo Compleanno, auguri per le sue 86 primavere – portare avanti i nerazzurri prima del quarto d’ora di gioco, vantaggio annullato dallo sfortunato Taccola – il quale perderà tragicamente la vita a metà marzo 1969 a Cagliari – poco prima dello scoccare della mezzora, per poi toccare a Salvori siglare dopo appena 3′ la rete del definitivo 2-1 per i giallorossi, che concluderanno il Campionato “senza infamia e senza lode”, ottavi con 30 punti, mentre per il Pisa l’avventura ai vertici del Calcio Nazionale dura lo spazio di una stagione, piazzandosi al penultimo posto a quota 20.

Dovranno passare quasi 15 anni affinché le due formazioni si ritrovino di fronte, nel Torneo di Serie A 1982-’83 che porta in dono “dolci ricordi” per entrambe le tifoserie, con la sfida all’Arena in programma il 13 marzo 1983 alla 23esima giornata, gara quanto mai delicata per i giallorossi di Liedholm che, nel turno precedente, avevano sprecato un “match point” nello scontro diretto contro la Juventus all’Olimpico, facendosi rimontare nel finale dopo il vantaggio di Falcao ad inizio ripresa così da vedere i bianconeri portarsi a tre sole lunghezze (31 punti a 28) di distacco, mentre i nerazzurri sono reduci dalla “storica”  affermazione per 1-0 a San Siro contro l’Inter e si trovano attualmente all’11esimo posto (assieme ad Ascoli e Cagliari) con 19 punti, uno in più del Cesena e due sul Napoli.

Insomma, vi sono tutti gli ingredienti per un match “ad alta tensione” che i giallorossi fanno loro grazie alla classe dei campioni che hanno in rosa, con Falcao a sbloccare il risultato al 13′ e Di Bartolomei a raddoppiare allo scoccare dell’ora di gioco, rendendo vano il tentativo di rimonta dei nerazzurri le cui speranze vengono alimentate dal centro di Klaus Berggreen – miglior marcatore stagionale con 8 reti – ma a fine stagione festeggiano entrambi, con la Roma a riportare nella Capitale uno Scudetto atteso da oltre 40 anni ed il Pisa mantenendo la categoria, 11esimo con 27 punti, suo miglior piazzamento di ogni epoca.

Giallorossi che tornano all’Arena a metà gennaio 1984 con lo Scudetto sul petto per la prima giornata di ritorno, avendo concluso il Girone di andata in terza posizione con 19 punti a tre lunghezze dalla Juventus e ad una dal Torino, mentre il Pisa è undicesimo avendo appena conquistato la sua prima (!!) vittoria espugnando 1-0 l’Olimpico contro la Lazio, per un match che non passa alla Storia e che si conclude con un nulla di fatto 1-1, reti di Strukelj per gli ospiti e pari grazie ad un’autorete di Bonetti per i nerazzurri, che a fine stagione retrocedono (penultimi con 22 punti), mentre per i capitolini vi è la doppia amarezza del secondo posto in Campionato a due punti dai bianconeri sui segue la sconfitta ai calci di rigore contro il Liverpool nella Finale di Coppa dei Campioni.

Tornato immediatamente nella Massima Serie, il Pisa ospita la Roma il 13 aprile 1986 per la terz’ultima giornata di Campionato, con i giallorossi in rimonta sulla Juventus, dalla quale si sono portati ad un solo punto (40 a 39) di distacco dopo la sconfitta dei bianconeri a Firenze nel turno precedente, mentre i nerazzurri sono in piena lotta per la salvezza dopo il pari di Lecce, dodicesimi a quota 23 e con una lunghezza di margine sull’Udinese, per un match che non lesina emozioni, con il Pisa ad andare al riposo in vantaggio 2-1 con Kieft e Volpecina a ribaltare l’iniziale vantaggio ospite maturato per un’autorete dello stesso terzino nerazzurro, ma nella ripresa le cose cambiano in quanto i giallorossi, stimolati anche dalle notizie che danno la Juventus bloccata sullo 0-0 a Genova dalla Sampdoria, capovolgono il risultato beneficiando di una seconda autorete, stavolta di Caneo, per poi piazzare l’uno-due decisivo con Bonetti e Pruzzo, così da raggiungere la Juventus in vetta alla Classifica, salvo poi crollare clamorosamente la domenica dopo perdendo 2-3 contro il già retrocesso Lecce, così come i nerazzurri crollano 0-3 a Verona dando addio ad una salvezza che appariva alla loro portata.

Ma, come sempre, basta attendere una stagione ed ecco il Pisa nuovamente a disputare la Massima Divisione, con le due squadre a scendere in campo all’Arena per la terza di ritorno del Torneo 1987-’88 – l’ultimo a 16 squadre – con la Roma al terzo posto ma nettamente staccata dalla coppia formata da Napoli e Milan che si giocano lo Scudetto ed i nerazzurri a lottare ovviamente per non retrocedere e reduci proprio dalla sconfitta per 1-2 al “San Paolo” contro i partenopei, così che il pari per 1-1 (vantaggio ospite con Oddi e pari di Piovanelli a 6′ dal termine) è sicuramente più utile alla formazione allenata da Materazzi, che a fine Torneo conquistano la salvezza a quota 24 punti ed una lunghezza di margine sull’Avellino.

Categoria che, viceversa, il Pisa non mantiene al termine del successivo Torneo, nonostante che proprio nell’ambito dello stesso si verifichi, il 19 marzo 1989 alla 22esima giornata, l’unica affermazione dei nerazzurri sulla Roma, un 1-0 che porta la firma di Boccafresca, il quale supera Tancredi dopo appena 3′ dal calcio d’inizio, successo che riaccende le speranze di salvezza per un Pisa penultimo con 16 punti assieme al Torino, ma ad una sola lunghezza da un quartetto composto da Cesena, Como, Lazio e Lecce, anche se poi, alla 34esima giornata, i punti saranno solo 23 a certificare il ritorno fra i Cadetti.

La nostra storia si conclude così come era iniziata, nel senso che, nuovamente promosso nella Massima Serie dopo un solo anno di Purgatorio, il Pisa disputa la sua ultima gara nella Massima Divisione all’Arena il 26 maggio 1991, avversaria proprio la Roma in una sfida a dir poco malinconica, in quanto si tratta dell’ultima giornata con i nerazzurri già retrocessi ed i giallorossi reduci dal non essere riusciti quattro giorni prima a rimontare, con l’1-0 del ritorno, la sconfitta per 0-2 contro l’Inter nella Finale di Coppa UEFA, così che l‘affermazione ospite per 1-0 (rete di Muzzi al 72’) serve solo per le statistiche. Ma sabato prossimo alla “Cetilar Arena” è “un altro giorno” per dirla alla Rossella O’Hara, un giorno atteso da 34 anni.

Last modified: Agosto 28, 2025
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