PISA – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dell’assessora regionale alle relazioni internazionali di Regione Toscana Alessandra Nardini in merito alla vicenda della palestinese Marah Abu Zuhri, morta a Pisa, e alle accuse di omissione mosse dal COGAT israeliano al personale medico di Cisanello.
“Mentre Pisa e tutta la Toscana piangono Marah Abu Zuhri, la giovane donna palestinese di 20 anni morta all’Ospedale di Cisanello poco dopo essere arrivata con un volo umanitario, leggiamo le dichiarazioni del Cogat (Coordination of Government Activities in the Territories) – l’ente legato al Ministero della Difesa israeliano che coordina da anni l’ingresso di persone e merci a Gaza – con cui viene messa in dubbio la diagnosi di cancro riportata nei rapporti sulla morte della ragazza. Trovo davvero inaccettabile che persino di fronte alla morte di una giovane donna si cerchi di strumentalizzare la vicenda per fini politici, arrivando a mettere in discussione la professionalità del personale medico italiano. All’Ospedale di Cisanello, struttura di eccellenza europea, i medici hanno fatto tutto il possibile per prendersi cura di Marah, verificando anche la possibile diagnosi di leucemia con cui era arrivata, al fine di individuare la terapia adeguata. Le analisi effettuate a Pisa, a quanto risulta, non hanno confermato tale diagnosi. È vergognoso che si tenti di screditare il lavoro del personale ospedaliero pisano, evidentemente per alleggerire l’immagine di un governo responsabile di crimini gravi e continuativi contro il popolo palestinese. Chi lavora in ospedale non fa politica: uomini e donne che salvano vite ogni giorno, come hanno cercato di fare anche con Marah, si prendono cura di chiunque ne abbia bisogno, senza distinzione di provenienza. La vicenda di Marah ha suscitato una giusta ondata di indignazione internazionale verso quanto accade a Gaza. La sua morte ha superato i confini della Palestina e ci costringe a confrontarci con la realtà di un corpo giovane e fragile, privato di sogni e futuro. Il mondo ha visto le immagini della devastazione di Gaza, della popolazione affamata, dei bambini uccisi in fila per un pezzo di pane o per un sorso d’acqua, e ha visto il sorriso di Marah prima che diventasse l’ombra di se stessa. Penso alla madre e alla famiglia di questa ragazza: oltre al dolore per la perdita, devono ora leggere accuse assurde e offensive. Marah è morta perché arrivata in Italia in condizioni critiche e gravemente debilitata. Il personale sanitario che l’ha assistita merita solo gratitudine. Chi sta contribuendo allo sterminio di un popolo non ha alcuna credibilità per muovere accuse vergognose“, conclude l’assessora Nardini.
FOTO TRATTA DA FACEBOOK DI ALESSANDRA NARDINI.
Last modified: Agosto 19, 2025