PISA – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Potere al Popolo di Pisa.
“Ieri, 19 settembre, il presidente della regione Giani ha espresso preoccupazione per le numerose aggressioni subite dai sanitari nell’ultimo anno, suggerendo di inserire la polizia regionale nelle strutture sanitarie territoriali. I dati dell’Osservatorio della Regione Toscana mostrano che nel primo semestre del 2024 ci sono stati 1136 casi registrati: 903 aggressioni verbali, 207 fisiche e 26 contro la proprietà. Il 53% degli attacchi ha colpito gli infermieri, il 17% gli operatori socio-sanitari e il 13% i medici, con una maggiore incidenza nei servizi psichiatrici territoriali e nei pronto soccorso. Tuttavia, ci si chiede perché investire ulteriori fondi pubblici in piani di sicurezza quando gli operatori sanitari richiedono da anni assunzioni permanenti e ausili medici. Il presidente Giani deve comprendere che il problema non è solo la sicurezza, ma la salvaguardia della sanità pubblica. La sicurezza negli ospedali si costruisce attraverso: assunzioni, investimenti per il miglioramento del servizio pubblico, reinternalizzazione della filiera esternalizzata e privatizzata, stabilizzazione dei precari. Le politiche amministrative ed economiche regionali hanno lasciato la sanità pubblica in difficoltà, con reparti al collasso, mancanza di posti letto e personale che lavora spesso con meno della metà della forza prevista. Le assunzioni sono bloccate, sostituite da contratti a partita IVA e medici “gettone”, causando una significativa perdita economica per le Aziende sanitarie e una discontinuità nei reparti. È necessario un piano pubblico massiccio di assunzioni stabili. Questa drammatica situazione è stata denunciata dall’Unione Sindacale di Base e dal sindacato degli infermieri Nursind, le cui richieste non sono state ascoltate dalla Giunta Giani e dalla direzione dell’AOUP, che ha già previsto tagli al personale sanitario per il 2024 e il 2025. Basta con le prese in giro: chiediamo prevenzione e tutela della sanità pubblica e dei lavoratori!“, conclude il comunicato.
Last modified: Settembre 21, 2024

















