PISA – “Il 19esimo suicidio, dall’inizio dell’anno, di un detenuto – quello avvenuto a Pisa – certifica
la peggiore emergenza di tutti i tempi per il nostro sistema penitenziario. Siamo ad uno
stillicidio di vite umane che Ministero alla Giustizia, Amministrazione Penitenziaria,
Parlamento e politica non sono in alcun modo in grado di fermare”.
Così Aldo Di Giacomo,
segretario generale del S.PP. per il quale “non c’è detto popolare più adatto di quello che
“mentre il medico studia il malato muore” per bocciare la geniale idea del viceministro della
Giustizia Sisto di costituire “un tavolo di lavoro”. È da anni – aggiunge Di Giacomo – che si
pensa di “studiare” il fenomeno dei suicidi con commissioni e comitati di esperti ma i
risultati sono purtroppo evidenti. Per noi la strada è una sola: nella più grave emergenza
carceraria italiana che ha fatto diventare il nostro sistema penitenziario di gran lunga il
peggiore d’Europa servono gesti forti, come le dimissioni di chi ha responsabilità dirette al
Ministero e di Amministrazione Penitenziaria e non certo tavoli. Non si può “giocare” con le
vite umane dei detenuti e del personale penitenziario che continua ad essere oggetto di
aggressioni e violenze– 1800 casi nel 2023 – con una situazione che è sfuggita
completamente al controllo dello Stato. Sono sempre le famiglie dei detenuti e del
personale a pagarne le conseguenze. Uno Stato che non garantisce la vita delle persone che
ha in custodia e quella dei suoi servitori non si può considerare uno Stato civile e non
saranno certo le “lacrime di coccodrillo” versate in queste ore in ambienti politici e
parlamentari a mettere a posto la coscienza di chi ha responsabilità sullo stato di anarchia
del sistema carcerario”.