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Università di Pisa, nasce la mongolfiera della mente: la realtà virtuale che si muove con le emozioni

PISA- Un volo in mongolfiera sospesi tra montagne, boschi e cieli azzurri, dove la direzione non è scelta da un pilota, ma dallo stato emotivo di chi la guida. Sembra fantascienza, ma è realtà: si tratta di una piattaforma tecnologica sviluppata dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, in cui l’ambiente virtuale cambia in base al livello di stress o rilassamento della persona.

Il sistema, progettato dal team coordinato dai professori Alberto Greco ed Enzo Pasquale Scilingo, è capace di leggere i segnali fisiologici – come battito cardiaco e conduttanza cutanea – attraverso sensori non invasivi e tradurli in azioni all’interno di un visore VR. Se l’utente si rilassa, la mongolfiera sale; se è agitato, scende. Un meccanismo intuitivo e coinvolgente che stimola l’autoregolazione emotiva.

Già dopo soli cinque minuti di utilizzo, le persone imparano a rilassarsi”, spiega il prof. Greco, autore dello studio pubblicato sulla rivista IEEE Transactions on Affective Computing.

Questa tecnologia rappresenta un primo passo di un progetto più ampio: “BRAVE”, acronimo di Biofeedback-based peRsonAlised Virtual-reality Exposure therapies for anxiety disorders, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca. Obiettivo: sviluppare terapie digitali personalizzate per disturbi d’ansia, in particolare il disturbo d’ansia sociale, cresciuto esponenzialmente nel post-Covid, soprattutto tra adolescenti e giovani adulti.

Il nostro lavoro – aggiunge Sergio Frumento, psicofisiologo e assegnista di ricerca – si basa sulla classica terapia dell’esposizione, che però molti pazienti faticano ad accettare. La realtà virtuale adattiva migliora l’efficacia e la tollerabilità del trattamento”.

Due gli scenari sviluppati finora: una sala d’attesa affollata, in cui le persone si avvicinano e cercano interazione, e un teatro, dove l’utente deve parlare davanti a un pubblico. Il sistema monitora in tempo reale l’ansia e adatta l’intensità dell’esperienza, rendendola graduale, sostenibile e personalizzata.

Una soluzione che guarda anche alla telemedicina, con applicazioni potenziali nei percorsi per soggetti in isolamento sociale, come nel caso degli hikikomori.

Il progetto si inserisce nella visione del nostro Centro 5.0 – conclude Greco – dove sviluppiamo tecnologie sempre più human-centered, pensate per rispondere davvero ai bisogni delle persone”.

Il progetto BRAVE è coordinato dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, in collaborazione con il Dipartimento di Patologia Chirurgica, Medica, Molecolare e dell’Area Critica dello stesso Ateneo e con l’Università di Genova.

Last modified: Luglio 3, 2025
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