PISA – E’ sempre più difficile conciliare lavoro e famiglia. Questa, in sintesi, è quanto emerge da un indagine di Me First, start up fiorentina di psicologi e da LabCom, spin –off dell’Università di Firenze. ln Toscana solo il 10% delle lavoratrici riceve un supporto dal proprio datore di lavoro e 9 su 10 chiedendo più flessibilità.
A tutto questo, una risposta può venire dallo smart working, cioè il lavoro da casa, che prevede, anche per quello delle pubbliche amministrazioni, maggiore responsabilizzazione e maggiore valutazione dei risultati e degli obbiettivi. Quasi il 50 % dei dipendenti comunali di Pisa sono, fino a settembre prossimo, in smart working e molti dei quali non sanno se verrà di nuovo prorogato oppure no.
“Il tema dell’applicazione dello smart working nella pubblica amministrazione – ha sottolineato il consigliere comunale Marco Biondi (Pd) – è letteralmente esploso, come si ricorderà, nel 2000 con l’emergenza legata alla pandemia da Covid-19. E’ cambiata profondamente la struttura della popolazione ed è evidente il rapporto tra maternità e occupazione. Come si può leggere dal rapporto annuale dell’istat 2023, la tendenza alla riduzione dei nuovi nati – record negativo di 393mila nel 2022 – è destinata a calare ulteriormente. Da 1,27 figli in media per donna del 2019 a 1,24 del 2022. La persistente bassa fecondità è uno dei tratti distintivi dell’evoluzione demografica del nostro Paese”.
Su tutti questi temi, il consigliere comunale del Pd, Marco Biondi ha presentato una interrogazione al Sindaco Conti e la richiesta di una apposita riunione urgente della Commissione politiche sociali del Comune dove siamo inviatati i sindacati dei dipendenti comunali e l’assessora al personale, Gabriella Porcaro.
Last modified: Agosto 25, 2023