PISA – Pisa e Cremona sono due città capoluogo di Provincia, più o meno della stessa dimensione – poco meno di 90mila abitanti la prima e poco più di 70mila la seconda – che, a livello sportivo, vedono il Calcio come principale Disciplina, con entrambe le formazioni a militare attualmente nella Massima Divisione.
di Giovanni Manenti
E, sotto questo aspetto, c’è una circostanza che accomuna Pisa e Cremonese nella loro Storia – anche in questo caso molto simile, con il club grigiorosso fondato nel 1903 e quello nerazzurro nel 1909 – ovvero che tra le sei occasioni a testa (compresa quella recente dello scorso Campionato) in cui le due Società hanno conquistato la Promozione in Serie A, in tre circostanze vi è stata la mano di un tecnico che ha “scaldato i cuori” di entrambe le tifoserie.
Come avrete senz’altro capito, altri non è che Luigi “Gigi” Simoni, il tecnico di Crevalcore (Bo) che, dopo una più che dignitosa carriera da giocatore – che le vede vestire i colori di Mantova, Napoli, Torino, Juventus, Brescia e Genoa – si afferma come eccellente allenatore, soprattutto per la sua capacità di condurre le squadre ad ottenere la Promozione nella Massima Serie, avendone collezionate ben sette, oltre ad un’ottava dalla Serie C2 alla C1 con la Carrarese.
Ed è quindi al tecnico emiliano – che già aveva all’attivo la Promozione in A con il Genoa nel 1976 e due consecutive con Brescia ed ancora i rossoblù liguri nel biennio 1980-’81 – che il Presidente nerazzurro Romeo Anconetani si rivolge nell’estate 1984 per risollevare le sorti della squadra retrocessa dopo due stagioni nella Massima Serie, mettendo a disposizione dell’allenatore una rosa di prim’ordine che, accanto alla coppia di stranieri formata dal danese Klaus Berggreen e dall’olandese Wim Kieft, viene rinforzata con gli acquisti di Ipsaro, Masi e Volpecina in difesa, di Caneo a centrocampo e della giovane promessa giallorossa Paolo Baldieri in attacco.
Ciò consente al Pisa di disputare un campionato di testa, dominando il girone di andata concluso a quota 29 punti con due lunghezze di margine sul Bari e ben sei sulla coppia formata da Lecce e Perugia, mantenendo un tale andamento sino alla 31esima giornata, allorché la vittoria interna per 4-1 sul Perugia (unica sconfitta degli umbri nell’intero Campionato) fa sì che i nerazzurri raggiungano 44 punti rispetto ai 41 del Lecce ed ai 40 della Triestina, con Bari e Perugia ad inseguire appaiate a quota 39, ed anche se nei restanti sette turni il ritmo cala (sei pari ed una sconfitta con il Genoa) a fine Torneo la Classifica recita: Pisa e Lecce p.50, Bari p.49, Perugia p.48 e Triestina p.47, con i nerazzurri imbattuti in casa (13 vittorie e 6 pareggi) e con Kieft “Top Scorer” con 15 centri.
Sono in molti, a questo punto, a ritenere scontata la conferma del tecnico, ma invece le strade si dividono, con Simoni ad accasarsi alla Lazio per un anonimo campionato di Serie B concluso all’11esimo posto, ma si tratta solo di un arrivederci, visto che a seguito della nuova retrocessione dei nerazzurri, eccolo di nuovo seduto sulla panchina nerazzurra nell’estate 1986 per cercare di centrare un’ulteriore impresa, anche perché la situazione è stavolta un attimino più complessa, dato che il Pisa era stato ripescato per la retrocessione a tavolino dell’Udinese, poi tramutata in appello ad una penalizzazione di 9 punti da scontare nel Campionato di Serie A, così che viene annullato il tesseramento dell’attaccante austriaco Walter Schachner ed i nerazzurri hanno una rosa di soli giocatori italiani.
A sostituire il nazionale austriaco, passato all’Avellino, giunge Luca Cecconi, con il reparto rinforzato dall’acquisto a fine ottobre di Lamberto Piovanelli dall’Atalanta, mentre dal Genoa giunge a rinforzare la difesa Mario Faccenda ed il centrocampo può contare sulla classe di giocatori come Cuoghi, Sclosa e Giovannelli, insomma ce la si può fare, nonostante l’esordio negativo con uno 0-2 casalingo con il Modena, ma per il tecnico le difficoltà rappresentano uno stimolo, così che, in un torneo altamente equilibrato, si giunge a tre giornate dal termine con una classifica che vede Genoa, Pisa e Cremonese al comando con 40 punti, seguite da Pescara e Cesena con 39 e Parma, Lecce e Messina a quota 38, ovvero con otto squadre racchiuse nello spazio di due soli punti.
Il Pisa è atteso dalla trasferta contro il già retrocesso Cagliari, ma viene clamorosamente sconfitto 2-1 nei minuti finali e, pur riscattandosi con il 3-0 interno sulla Lazio, a 90′ dal termine la classifica vede ora la Cremonese prima con 43 punti, seguita da Genoa, Pisa e Pescara con 42 e Cesena e Lecce a quota 41, con l’ultima giornata a prevedere lo scontro diretto allo “Zini” fra grigiorossi e nerazzurri che, come tutti sanno, si conclude con l’affermazione ospite per 2-1 a sancire il ritorno del Pisa in A.
Pur avendo collezionato la sua quinta Promozione in A, Simoni non rinnova con il Pisa, andando viceversa incontro al periodo peggiore della sua attività di tecnico, collezionando tre esoneri consecutivi prima che a ricordarsi di lui sia il Presidente della Cremonese Domenico Luzzara, il quale lo contatta nell’estate 1992 affidandogli le sorti di una squadra che aveva già conquistato in tre occasioni la Massima Divisione solo per essere ogni volta immediatamente retrocessa.
Con il tecnico di Crevalcore, viceversa, la Promozione giunge ugualmente – seconda in Campionato con 51 punti a due lunghezze dalla Reggiana – ma rispetto alle precedenti esperienze, la Cremonese mantiene la Categoria per tre stagioni (11esima nel 1994 e 13esima nel 1995) sempre con Simoni alla guida, ovvero il periodo più lungo di permanenza nella Massima serie da parte della formazione grigiorossa.
Ecco quindi perché Simoni, unico allenatore ad aver centrato due Promozioni in A nella Storia del Pisa e quello con il maggior numero di presenze in A con la Cremonese non può che essere “il protagonista” della sfida di venerdì prossimo alla “Cetilar Arena”.
Last modified: Novembre 6, 2025











