Scritto da 1:22 pm Pisa, Attualità

Opportunità fiscali da cogliere nelle parole del dottor Sartini, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Pisa

Alcuni giorni fa abbiamo intervistato il dottor Stefano Sartini, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti della provincia di Pisa.

di Leonardo Miraglia

Ecco cosa ci ha esposto:

D.: Dottor Sartini, ci parli dei numeri che compongono il suo Ordine.

R.: Nella provincia di Pisa attualmente ci sono circa 850 iscritti all’Albo dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Per esercitare la professione occorre essere iscritti nell’apposito Albo che è diviso in due Sezioni, denominate rispettivamente: Sezione A – Dottori Commercialisti; Sezione B – Esperti Contabili.

L’attuale Ordine è stato istituito il 1 gennaio 2008, dal D.Lgs 28 giugno 2005, n. 139 che aveva previsto la fusione degli esistenti Ordini dei Dottori Commercialisti e  dei Ragionieri.

Per iscriversi alla Sezione A – Dottori Commercialisti;  è necessario aver completato il percorso formativo che consiste nella laurea magistrale  e nello svolgimento di un tirocinio di 18 mesi presso un professionista iscritto e aver superato l’Esame di Stato; per iscriversi alla  Sezione B – Esperti Contabili, salvi gli altri requisiti la laurea richiesta è quella triennale.

D.: Qual è la funzione dell’Ordine?

R.: L’Ordine è istituito a tutela della fede pubblica. Per questo svolge funzioni di vigilanza sull’osservanza della legge professionale e sul legale esercizio delle attività degli iscritti nonché sul decoro e l’indipendenza della Professione.

Oltre a queste funzioni, l’attuale  Consiglio dell’Ordine, in continuità con i precedenti, sta cercando di contribuire allo sviluppo dell’attività professionale promuovendo la copertura d parte degli iscritti,  di quelle attività di consulenza, proprie della Professione che si stanno sviluppando anche grazie alle nuove tecnologie.

D.: Quali sono le novità nello svolgimento della professione di Commercialista?

R.: Negli ultimi anni lo sforzo è stato quello indirizzare gli iscritti  verso la consulenza a 360 gradi: dal controllo di gestione alla strategia e al governo dell’azienda. In questi ultimi anni la forte spinta delle aziende verso al sostenibilità ci  vede impegnati  a coadiuvare  le imprese  nella rendicontazione ESG attraverso la quale le impresa comunica le proprie performance i  progressi effettuati in ambito ambientale, sociale e di governance.

Tutto questo senza tralasciare le altre aree di attività: da quella fiscale, alla revisione fino ad arrivare alle attività ausiliaria di giustizia che, anche per effetto delle recenti norme contenute nel Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, vedono molti colleghi in prima linea.

D.: Quali sono i progetti attuali che sta portando avanti l’Ordine della provincia di Pisa?

R.: Il progetto più importante è quello di contribuire al rafforzamento dell’immagine della nostra Professione nei confronti dell’opinione pubblica: i nostri iscritti sono i naturali interlocutori dell’impresa e sono gli unici che hanno l’esperienza e la competenza per assisterla a livello contabile, fiscale e del lavoro. Questo progetto viene perseguito da anni  anche attraverso l’aggiornamento degli iscritti . Per noi la formazione professionale continua e obbligatoria –  il ns. Consiglio Nazionale è stato uno dei primi  a introdurla  –  e quindi, anche tramite le nostre commissioni di studio, organizziamo eventi formativi sulle varie aree di attività  con un occhio attento  alle  tematiche di attualità.

D.: Una domanda che entra più nello specifico: cosa fanno i commercialisti nei confronti dei loro assistiti per ciò che recita il decreto-legge 24 del 2017 numero 50 in merito alla possibile detrazione fiscale fino al 75% sulle spese riguardanti inserzioni pubblicitarie effettuate sia su testate online che cartacee?

R.: Da anni gli iscritti si occupano anche di agevolazioni per le imprese e quindi, ovviamente, la clientela viene tenuta al corrente – magari tramite l’invio di informative – su quelle che possono essere le opportunità. È ovvio che nel caso del bonus pubblicitario si tratta di  una misura che non è nuova e nel tempo ha subito dei cambiamenti anche perchè i fondi a disposizione per tale misura sono limitati e quindi c’è il rischio che i benefici siano ridotti rispetti a quelli sperati dagli investitori.

Credo che questo tipo di bonus sia una misura di aiuto arrivata troppo tardi  in quanto, almeno nella nostra provincia, ci sono da anni molti settori in crisi e, conseguentemente, non sono molte le aziende disponibili a sostenere quel tipo di investimento. 

Quindi i professionisti informano le aziende, ma riescono ad assistere logicamente solo quelle sono realmente interessate a tali investimenti pubblicitari, sia per tipologia di attività svolta che per mercati di sbocco.

D.: Quindi lei mi ha detto che le aziende devono comunque mostrarsi interessate ma questa agevolazione potrebbe essere una leva che l’Ordine potrebbe usare nei confronti delle aziende che gravitano sul territorio pisano?

R.: Sinceramente credo sia un fenomeno sul quale è difficile poter incidere. A livello produttivo nella nostra provincia  è da tempo in atto un profondo cambiamento: da un lato la crisi di alcuni settori: mobile e meccanica in primis, dall’altro  le nostre eccellenze sono da tempo nel mirino dei fondi di   fondi di private equity per cui, se da un lato i professionisti coinvolti assistono gli attuali soci/azionisti nelle c.d.  attività di M&A (operazioni di acquisizioni e/o fusioni), dall’altro stanno perdendo quel ruolo di consigliere dell’imprenditore e per questo diventa più difficile incidere sul processo decisionale relativo all’investimento pubblicitario. Aggiungerei che le catene di fornitura delle grandi aziende hanno un orientamento al prodotto o al servizio che non  ritiene strategico o funzionale  l’investimento pubblicitario ma il mantenimento di un elevato livello qualitativo e del livello di prezzo. 

D.: Mi è sembrato però di capire che le aziende sul territorio non conoscano questo informazione che potrebbe essere comunque molto utile.

R.: Il professionista non è sempre in grado di valutare se i clienti sono interessati alle varie  agevolazioni;  lo può fare solo se il cliente – magari dopo che lo stesso ha incontrato il concessionario della pubblicità che va in azienda per promuovere la vendita degli spazi pubblicitari glielo  fa presente  –  si rivolge al consulente per chiederne conferma o notizia. 

D.: Allora potremmo organizzare qualcosa insieme?

R.: Certo, questo è interessante e siamo disponibili: potremmo organizzare un evento di approfondimento coinvolgendo gli organismi datoriali della provincia e la Camera di Commercio. Ovviamente l’iniziativa dovrebbe essere aperta  non solo agli iscritti ma anche alle aziende del territorio in modo da analizzare non solo l’aspetto agevolativo del bonus ma soprattutto per cercare di sfruttarlo come volano per lo sviluppo del nostro territorio.

Last modified: Marzo 8, 2024
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