Written by 7:28 am Pisa, Attualità

Non Halloween ma Ognissanti

Perché invece gli italiani preferiscono essere classificati come statunitensi di rimessa

Ognissanti e non halloween, “i morti” e non halloween: a prova contraria il suolo da noi calcato è italiano e la nostra schiatta è altrettanto italiana, il nostro sangue è italiano e le nostre tradizioni sono italiane e tali devono rimanere.

di Leonardo Miraglia

Abbiamo una brutta abitudine: siamo esterofili sino al midollo, recepiamo ogni input dall’estero come un assetato sugge acqua dalla fonte per non morire disidratato e facciamo nostre tradizioni, usanze e modi di essere che di italiano non hanno niente, assolutamente niente, neanche le parole.

Siamo talmente esterofili che non ci azzardiamo neanche a tradurre nel nostro idioma i termini che designano una detta tradizione (vedi halloween appunto), spesso non essendo neppure consapevoli di cosa diciamo e tantomeno di quale tradizione ci appropriamo.

In Italia, il culto della commemorazione dei defunti è millenario come d’altronde ogni nostra usanza, dato che, non dimentichiamoci, le genti italiche risalgono agli etruschi e ben oltre indietro nel tempo, passando per tutte le popolazioni che hanno presidiato zone più o meno vaste del suolo allora ancora italico e non italiano, per l’impero romano che ha circoscritto un territorio vastissimo e lo ha governato per secoli, attraverso il nostro ingegno, la nostra vena artistica, i nostri autori, scienziati, pittori, scultori, architetti e chi più ne ha più ne metta, tutti dentro il meraviglioso Rinascimento italiano e poi oltre fin quasi ai giorni nostri.

Il confine, il limite oltre il quale la fantasia italiana, la forza delle nostre tradizioni non riesce a spingersi è tutto legato al secondo dopoguerra quando gli americani iniziarono ad insediarsi sul nostro suolo patrio e a dettare legge seppur invitati a farlo dallo stato italiano, concedendo loro di stabilirsi in pianta stabile in Italia e ringraziandoli per averci liberato.

Da allora le usanze estere, specialmente quelle di marca USA sono entrate a pieno titolo a far parte del nostro calendario che di usanze ne ha decisamente molte e che non avrebbe bisogno di altre date da festeggiare e anzi potrebbe essere esso stesso il trasmettitore di usanze e tradizioni per i nostri colleghi esteri.

Prendiamo appunto halloween: cosa ha di così speciale da aver praticamente soppiantato la commemorazione dei defunti? 

Assolutamente nulla, halloween è una festa laica che si risolve nel travestirsi, per altro neanche a tema dato che per quanto l’atmosfera dovrebbe essere essenzialmente orrorifica, come si preferisce  e partecipare a qualche party in giro.

Nella sera inoltrata di oggi 31 ottobre anche i bambini hanno il loro spazio con il trick or treat (che in questo particolare caso abbiamo addirittura tradotto in dolcetto o scherzetto, presumo che chi ha deciso di italianizzare l’usanza lo abbia fatto perchè la dicitura inglese non avrebbe fatto sufficiente presa essendo incomprensibile) che consiste nell’andare di porta in porta, travestiti comunque non in modo conforme all’atmosfera della pseudotradizione, chiedendo dolcetti pena possibili scherzetti.

La cosa che salta all’occhio è la sostituzione che sta avvenendo, l’eradicarsi delle nostre tradizioni, scambiate con usanze che niente hanno a che vedere con la nostra cultura e la sottomissione palese di molti di noi che si lasciano trascinare su suolo straniero dimenticando la profondità del nostro bagaglio tradizionale e culturale; svilendo tutto in un’unica festa all’insegna del divertimento fine a se stesso e essendo portatori più o meno consapevoli dell’oblio, del dimenticarsi delle nostre radici che purtroppo sono così profonde dall’essere divenute praticamente invisibili e inudibili. 

Ai posteri l’ardua sentenza!

Last modified: Ottobre 31, 2023
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