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Maxi frode Cina-Italia: sequestrati 127 milioni e indagate 63 persone. Coinvolte aziende toscane

PISA – La Guardia di Finanza di Pisa e Napoli ha effettuato un sequestro preventivo di oltre 127 milioni di euro e ha avviato indagini su 63 persone accusate di aver costituito una rete di società finalizzata all’evasione dell’Iva e al riciclaggio di denaro.

Questa rete, organizzata da cittadini cinesi residenti a Napoli e Caserta, si avvaleva di 51 società ‘cartiere’ per emettere fatture false per operazioni inesistenti a danno di 34 aziende operanti nel settore della pelletteria e delle calzature in diverse regioni italiane, tra cui Marche, Veneto, Campania e Toscana.

Le indagini hanno rivelato che, tra il 2019 e il 2021, gli accusati, attraverso un sistema di riciclaggio, hanno facilitato l’evasione fiscale per un importo superiore a 46 milioni di euro. Gli investigatori hanno contestato operazioni di riciclaggio per un valore complessivo di oltre 81 milioni di euro. I clienti, una volta ricevuta una fattura falsa, procedevano al pagamento tramite bonifici bancari, che venivano successivamente trasferiti su conti correnti bancari cinesi.

I fondi, poi, venivano reintrodotti in Italia tramite bonifici, con l’intermediazione di prestanomi cinesi residenti a Napoli. Se il sistema suscitava sospetti in qualche banca, veniva prontamente modificato per evitare tracce. I trasferimenti di denaro passavano, infatti, prima attraverso due società estere, una in Albania e una in Croazia, per poi essere inviati in Cina e infine rientrare in Italia. L’intera operazione era supportata da una rete di professionisti e prestanomi che rendeva particolarmente difficile seguire e ricostruire il percorso delle merci, dalle società ‘cartiere’ agli acquirenti finali.

Last modified: Gennaio 21, 2025
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