Scritto da 4:54 pm Pisa, Attualità

Manganelli non opinioni

Quello che è successo ieri a Pisa durante una manifestazione pro-Palestina mi lascia perlomeno sconcertato.

Il corteo, per quanto non fosse autorizzato, era composto prevalentemente da minorenni ed era assolutamente pacifico.

di Leonardo Miraglia

La Polizia, che viene definita, non a caso, forza dell’ordine, deve far, per l’appunto, rispettare l’ordine e non generare il caos, che è quello che invece si è scatenato in pochi minuti quando i manifestanti si sono avvicinati ai tutori dell’ordine, che sbarravano loro la strada per accedere a Piazza dei Cavalieri.

La Polizia fino a quel momento stava facendo il proprio dovere ma, non appena i due gruppi sono entrati in contatto, i questurini hanno sfoderato i manganelli ed hanno cominciato a colpire i manifestanti causando scompiglio e svariati feriti.

L’ordine, in realtà, non è stato tutelato e la Polizia non ha attuato la strategia migliore per gestire l’evento.

I cosiddetti tutori dell’ordine dovrebbero essere esperti nel trattare situazioni del genere e dovrebbero saper scegliere il modo migliore e specialmente non violento, per mantenere il controllo.

Invece la situazione, a causa della violenza inaudita causata dai celerini ha prodotto soltanto persone riverse a terra con ossa rotte e molte polemiche al proposito, che creeranno eco su più fronti e non aiuteranno a cercare di trovare soluzioni bipartisan in merito.

Il diritto a manifestare le proprie opinioni è sancito dalla nostra Costituzione e nessuno deve permettersi di opporre resistenza a qualsiasi forma, che sia all’interno della plausibilità e quindi, per primo principio di base, non violenta, di trasmissione pubblica di idee ed opinioni.

La libertà di parola è un principio fondante della democrazia e se questa inizia a venire meno si minano le fondamenta della nostra forma di convivenza e condivisione comune.

Questo avvenimento così violento ed insensato, specialmente perché messo in atto da professionisti della gestione dell’ordine e anagraficamente adulti, nei confronti di un gruppo di ragazze e ragazzi mossi solo dalla volontà di trasmettere le loro opinioni in merito ad una guerra che sta mietendo migliaia di vittime innocenti è assolutamente fuori da qualsiasi logica e sposta il focus della questione dalla possibilità di essere concordi o di dissentire pacificamente da posizioni di opinione all’accendere il timore di una deriva antidemocratica e settaria.

Tutti, nessuno escluso, devono essere liberi ed avere lo spazio di manifestare le proprie opinioni; unica regola indiscutibile da mantenere in merito è quella che ogni manifestazione di opinione in pubblico deve essere stabilita su una solida base di nonviolenza.

La speranza è che questo evento, condannato da tutte le forze politiche -a parte alcuni personaggi isolati-, sia di sprone per iniziare un confronto chiaro e corretto proprio sulla libertà di parola ed opinione che in Italia non è mai stato gestito con trasparenza e volontà di trovare una posizione concorde per tutto l’arco costituzionale, dato che, se ogni fazione rivendica la propria libertà di espressione ed opinione questa libertà non può essere garantita ad personam bensì per tutti.

Non dimentichiamoci le parole di Voltaire: “Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo”.

Last modified: Febbraio 24, 2024
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