PISA – Gli agricoltori e allevatori pisani si uniscono al blocco per Brennero promosso da Coldiretti per denunciare il falso Made in Italy e proteggere il reddito delle imprese agricole.
Lanciano una petizione di iniziativa popolare sulla trasparenza per estendere l’indicazione di origine in Europa a tutti i prodotti alimentari. Secondo Coldiretti, il falso Made in Pisa vale oltre 350 milioni di euro nel mondo, più del doppio delle esportazioni. Il Presidente provinciale, Marco Pacini, guidando il contingente partito dalle campagne pisane, dichiara che la trasparenza dell’origine in etichetta è un diritto dei cittadini europei.
Un centinaio di agricoltori della provincia di Pisa partecipa all’ispezione di cisterne e tir al passo del Brennero. Trovano latte destinato a caseifici, carne di maiale e grano senza tracciabilità, pere belghe, cipolle dell’est Europa e altri prodotti di provenienza dubbia. Questi prodotti stranieri camuffati da italiani sono una minaccia per le aziende agricole e la salute dei cittadini.
Coldiretti lancia una proposta di legge europea di iniziativa popolare sulla trasparenza per raccogliere un milione di firme e fermare i cibi importati camuffati come italiani. L’obiettivo è estendere l’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta a tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Ue. La campagna #nofakeinitaly sarà promossa anche sui social media.
Oltre 8 cittadini su 10 chiedono lo stop alle importazioni di prodotti agroalimentari che non rispettano le stesse regole di quelli italiani. Molti prodotti anonimi rappresentano circa un quinto della spesa degli italiani, tra cui pane, legumi in scatola, confetture, ortaggi e frutta di IV Gamma. Sono necessarie anche regole per fermare l’importazione di cibo trattato con sostanze e metodi vietati in Europa.
Last modified: Aprile 10, 2024